Si decide sulla zona rossa In Friuli altre 26 vittime

Venerdì 27 Novembre 2020
IL QUADRO
UDINE Alla vigilia della decisione sulla zona rossa o sul mantenimento della zona arancione per il Friuli Venezia Giulia, è tornato a salire ieri il numero dei positivi. Dati contrastanti invece sui trend settimanali. Altre 26 vittime tra cui due parroci. Nuovo focolaio dentro il carcere di Trieste.
I DECESSI
Sono state 26 le nuove vittime da Covid-19 che portano a 741 il bilancio complessivo. Sono state nove le vittime nelle case di riposo tra Trieste, Tarcento, Tolmezzo, Codroipo, Povoletto e Nimis. Gli altri invece sono morti in ospedale ed erano originari di Pasian di Prato, Pozzuolo, Lestizza, Cordovado, Pradamano, Sacile, Torviscosa, Vajont, Rigolato, Manzano, Udine. Tra loro due parroci della diocesi friulana, Don Elio Nicli, 84 anni, e don Giuseppe Ribis, 89, che avevano contratto il virus come don Elia Piu, anche lui scomparso nei giorni scorsi. Un uomo di 61 anni di Trieste è invece morto a casa propria.
I SACERDOTI
A dare notizia della morte dei due religiosi, che erano ospiti della Fraternità sacerdotale di Udine, è stato l'arcivescovo, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, che ha scritto un messaggio a tutti i sacerdoti invitandoli a pregare per i loro colleghi anziani ospiti della casa del Clero, dove, ha scritto, «altri confratelli, ospiti della Fraternità Sacerdotale, sono in condizioni fisiche molto precarie perché, nonostante tutte le precauzioni, sono stati ugualmente colpiti dal contagio». «Ci troviamo a vivere un momento difficile di sofferenza e di prova. Potete immaginare quanto i nostri sacerdoti, che vivono nella Fraternità, possano essere toccati da sentimenti di ansia, di disorientamento e di solitudine; anche se sono assistiti da persone preparate e che si dedicano a loro con straordinaria passione». Don Ribis, originario di Valle di Reana, dal 2011 alla Fraternità sacerdotale, era stato impegnato a Majano nel post terremoto e poi aveva prestato servizio a Faedis, Venzone, Treppo Carnico, Savorgnano, mentre a Campoformido era stato cappellano nelle case di riposo. Don Nicli, nato a Giavons nel 1936 (dal 2015 alla Fraternità), era stato cappellano a Venzone e poi parroco di Trasaghis, quindi, per 18 anni, fino al 2002 cappellano dell'ospedale di Tolmezzo e in seguito vicario parrocchiale di Arta Terme. Dal 1995 al 2015 è stato anche esorcista della Diocesi.
TREND OPPOSTI
Torna ad accelerare la curva dei contagi in Friuli Venezia Giulia, con 814 nuovi positivi, il 10,67 per cento dei 7.626 tamponi eseguiti. Contrastanti invece le rilevazioni sul trend settimanale. Da un lato la Fondazione Gimbe segnala come al 24 novembre gli attualmente positivi per 100mila abitanti sono 1.098 con un incremento del 28,4% a fronte di una percentuale del 17,5 in Italia. Inoltre sempre nella settimana presa in considerazione la percentuale dei posti letto in area medica occupati da pazienti Covid nella regione è stata del 44% a fronte del 51% nazionale. Mentre la percentuale dei posti letto occupati in terapia intensiva da pazienti Covid è stata del 31% a fronte del 43% nazionale. Dall'altro ci sono i dati della task force anti-Covid regionale che spiegano come il valore mediano dell'Rt la scorsa settimana è stato pari a 1.09, in calo rispetto all'1,27 precedente. Occorrerà attendere oggi per capire come si muoverà il ministero della Salute chiamato ad aggiornare la mappa italiana delle restrizioni, definendo quindi se la nostra regione rimarrà ancora zona arancione oppure sarà declassata a zona rossa. «Gli indicatori Gimbe collocano il Friuli Venezia Giulia dietro alla Calabria per circolazione del virus: sono scomodi ma possono essere utili a dare una scossa a chi governa la Regione e il nostro sistema sanitario ha dichiarato ieri il segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli -. Non serve a nessuno continuare con la narrazione di una regione virtuosa che meglio delle altre ha fronteggiato il Covid: riconosciamo errori e ritardi e iniziamo a porvi rimedio».
RICOVERI
Delle nuove positività delle ultime 24 ore, 104 afferiscono a test pregressi eseguiti in laboratori privati dall'11 al 24 novembre. Il numero maggiore di positivi arriva ancora dalla provincia di Udine, 437. I casi attuali di infezione risultano essere complessivamente 14.139. Sono 55 (+1) i pazienti in cura in terapia intensiva e 599 (+11) i ricoverati in altri reparti. I totalmente guariti sono 12.219 (+462), i clinicamente guariti 317 e le persone in isolamento 13.168 (+274). Dopo il caso del carcere di Tolmezzo con oltre 130 contagi, ieri anche dal Coroneo di Trieste sono arrivate notizie di positività tra i detenuti: si tratta di 16 reclusi sui 186 complessivamente accolti nel penitenziario, e due agenti, a fronte di 150 test effettuati. Tra le case di riposo altri 41 contagi di anziani e 33 tra gli operatori, altri 30 positivi pure tra il personale sanitario degli ospedali. A Socchieve in Carnia nel frattempo, nella seconda giornata di screening collettivo su 253 tamponi effettuati per quanto riguarda le frazioni, ci sono stati zero positivi. Oggi ultima tranche di monitoraggio mentre da domani scatterà l'operazione dedicata a Sutrio.
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