Raddoppiano le pattuglie miste

Martedì 5 Novembre 2019
Raddoppiano le pattuglie miste
FRONTIERA
UDINE Raddoppiano i servizi di pattugliamento misto, che vedono impegnati al confine poliziotti friulani e sloveni. Dopo tre mesi di sperimentazione, infatti (i controlli condivisi per evitare l'ingresso di clandestini in Italia sono iniziati a luglio scorso), ieri è stata data l'ufficialità alla notizia, con il bollino del ministero dell'Interno, che in una nota ha confermato il raddoppio delle forze in campo. Proprio ieri, dal sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna era arrivato l'appello alla presidente del Senato Casellati perché venissero rafforzati i controlli, per mettere un freno «all'impennata di arrivi di richiedenti asilo provenienti per lo più dalla rotta balcanica».
PATTUGLIE
Il potenziamento dei servizi di controllo è il frutto dell'intesa raggiunta il 24 ottobre scorso a Trieste, dopo il vertice fra i direttori centrali delle Polizie di frontiera dei due Paesi, che, si legge nella nota del ministero, «hanno convenuto di rafforzare le attività di cooperazione per il contrasto all'immigrazione irregolare e ai trafficanti di esseri umani che operano lungo la cosiddetta rotta balcanica duplicando l'impiego delle risorse in campo». Per ora, a quanto pare, le pattuglie miste si concentreranno soprattutto sui confini fra le ex province di Gorizia e Trieste perché, a quanto ritengono gli addetti ai lavori, fortunatamente l'area udinese non sarebbe ancora interessata in modo massiccio dagli accessi di clandestini. Se finora i servizi di pattugliamento erano quattro a settimana, grazie all'accordo raggiunto, diventeranno otto, che perlustreranno il territorio fino a 10 chilometri in Slovenia e per altrettanti in Italia partendo dalla frontiera. Anche se, com'è di tutta evidenza, presidiare un confine di chilometri, in territori spesso aspri e montagnosi, non sarà affatto facile, come dimostrano i numeri dei rintracci sinora trapelati (dati ufficiali, in questa occasione, non ne vengono forniti nella nota ministeriale), che qualcuno in passato si è preso la briga di mettere impietosamente a confronto con quelli dei migranti arrivati effettivamente in Friuli.
I NUMERI
In media, viene spiegato, le Polizie di frontiera impiegano al massimo quattro agenti a pattuglia, di norma due sloveni e due friulani, anche se tendenzialmente, visto che le forze non abbondano, vengono assicurati almeno tre operatori per ogni servizio di controllo sul confine. Fatti due conti, quindi, gli agenti impiegati ogni settimana dovrebbero essere almeno 24. E questo si deve a quella che, dalla Polizia di frontiera Fvg viene ritenuta un'ottima cooperazione avviata con i colleghi sloveni. I servizi saranno modulati alternando le pattuglie sui territori delle due parti - si legge ancora nella nota ufficiale - sulla base di una rigorosa analisi degli itinerari utilizzati dai migranti e alla luce delle informazioni d'intelligence condivise fra le forze di polizia dei due Paesi, in modo da costituire un efficace strumento di deterrenza dell'immigrazione irregolare». I controlli congiunti rientrano nell'ambito dell'accordo fra il governo della Repubblica italiana e quello della Repubblica di Slovenia sulla cooperazione transfrontaliera di Polizia, firmato a Lubiana il 27 agosto del 2007.
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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