Profughi, in duemila via dalla regione In 300 lasceranno i centri di Udine

Giovedì 18 Luglio 2019
Profughi, in duemila via dalla regione In 300 lasceranno i centri di Udine
TRASFERIMENTI
UDINE Oggi partono in 50 da Pordenone; da qui a fine luglio se ne andranno in 300 dalla provincia di Udine; la restante quota, per arrivare da 2mila, dovrebbe riguardare le province di Gorizia e Trieste. Sono i primi dettagli che emergono rispetto alla comunicazione inviata nei giorni scorsi dal ministero competente alle Prefetture regionali, la quale prevede il trasferimento fuori regione di 2mila migranti, sui circa 3.800 attualmente presenti sul territorio. È, in sostanza, la concretizzazione di ciò che aveva annunciato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, durante la sua visita a Trieste il 5 luglio scorso: «Il numero sarà dimezzato», aveva detto. Soprattutto, ha precisato il prefetto di Trieste e commissario di Governo, Valerio Valenti, l'obiettivo è di «alleggerire le strutture di accoglienza» anche a fronte del flusso «abbastanza costante» proveniente dalla Slovenia. Perciò è in corso in regione «un piano di graduale ridistribuzione territoriale» che riguarderà «fino a 2mila» persone.
LE PREFETTURE
È in attività anche la prefettura di Udine che, confermando la direttiva giunta dal Ministero dell'Interno, si è preparata a gestire per ora trecento partenze. «Oggi da Pordenone ne partiranno 50», ha specificato Ivana Latrofa, presidente della coop Nuovi Vicini, capofila dell'Ati di 9 coop che gestiscono l'accoglienza diffusa sul territorio. Quindici dei migranti in partenza attualmente sono ospitati all'ex caserma Monti, gli altri 35 nella rete dell'accoglienza diffusa. «Scorrendo l'elenco che ci è pervenuto prosegue Latrofa -, si tratta di uomini single, pachistani e iracheni». Alcuni di essi hanno frequentato un corso di formazione durante la permanenza in Friuli, tra quelli professionalizzanti attivati dalla Regione. Se la destinazione dei pordenonesi non è stata ancora comunicata a chi sta preparando le valigie, a Udine la Prefettura ha il quadro completo. «Entro la fine di luglio e i primi di agosto saranno in partenza 300 persone, dirette verso Marche, Lombardia e Piemonte», ha illustrato la dirigente Maria Egle Lucia Bruno. Si tratta di richiedenti asilo ospitati in parte all'ex caserma Cavarzerani, dove attualmente ci sono circa 450 persone, e in parte presenti nel sistema di accoglienza diffusa. Il maggior numero di partenze dovrebbe essere dalla caserma, circa 250. «Il nostro obiettivo è di trasferire per fine luglio circa 800 migranti, di cui 300 da Trieste, per poter essere in grado di dare ospitalità adeguata a chi arriva», ha proseguito il prefetto di Trieste Valenti. Perciò, ha aggiunto, «è inaccettabile» il termine «deportazione» usato ieri in una nota da Legacoopsociali, l'Associazione regionale cooperativa presieduta da Gian Luigi Bettoli critica nei confronti dell'operazione. I richiedenti asilo «saranno trasferiti in regioni e realtà che hanno gli stessi standard di accoglienza del Friuli Venezia Giulia», ha puntualizzato il prefetto. «Le persone saranno trasferite, ivi compresi i nuclei familiari, senza alcun rispetto per i progetti in atto e per la dignità delle persone», ha sostenuto ancora Bettoli, ma anche su questo punto il prefetto di Trieste Vitali ha smentito e precisato: «I trasferimenti saranno graduali», riguarderanno in prevalenza gli ospiti che si trovano «nei centri collettivi», mentre «l'accoglienza diffusa sarà preservata proprio perché è un'ospitalità migliore». Inoltre, ha sottolineato, «saranno salvaguardate le famiglie, i gruppi con bambini», trasferendo quindi prioritariamente le persone singole.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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