«Le famiglie controllino cosa maneggiano i figli»

Sabato 25 Gennaio 2020
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UDINE Non vuole emettere fin troppo facili morali, né, soprattutto ingigantire un episodio come quello avvenuto a Moimacco che, fortunatamente, resta tale e che pare si sia concluso senza gravi conseguenze. Perché quel che più preoccupa Roberto Calvani, presidente riconfermato dell'Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia, è l'effetto emulazione.
Premettendo che non conosce nei dettagli l'episodio avvenuto sulla corriera Udine-Cividale ieri mattina, che si è concluso con una serie di ragazzini soccorsi e portati in ospedale dopo che dello spray al peperoncino era stato spruzzato all'interno del mezzo, Calvani, però, in linea generale, una cosa si sente di dirla. «Non ingigantirei l'episodio, ma resta il fatto che i genitori dovrebbero sapere cosa hanno in mano i ragazzi. Uno spray come questo, eventualmente, potrebbe anche essere uno strumento di autodifesa per un'adolescente, che potrebbe temere di essere aggredita in strada, ma bisogna assicurarsi che i ragazzi sappiano cos'hanno in tasca. Come dire, per enfatizzare, se gli dai una bomba a mano devi dirgli: Non togliere la sicura, che sennò esplode. Ci vogliono controlli attentissimi da parte della famiglia sui dispositivi che maneggiano i ragazzi». Il timore che si aggiunge, per lo psicologo, è «l'effetto domino per emulazione. È un processo fisiologico, in fase di crescita i ragazzi vanno per imitazione. Una volta c'erano dei modelli positivi da imitare, adesso, con i social, le emulazioni possono essere pericolose». Insomma, il messaggio consegnato da Calvani è: «Probabilmente, nel caso di Moimacco si è trattato di una cavolata, ma le famiglie facciano attenzione a cosa danno in mano ai loro figli».
Anche la vicesindaco di Cividale Daniela Bernardi si è informata sull'episodio, che ha interessato una corriera di ragazzi diretti proprio nella città ducale: «Che siano di Cividale o meno, sono sempre ragazzi nostri. Rincresce che utilizzino questi strumenti in maniera così inappropriata. Forse la ragazzina voleva provare lo spray, non conoscendo quelle che sono le conseguenze di questi dispositivi anti-aggressione. Lo spray al peperoncino ti lascia bruciore agli occhi anche per tre o quattro giorni. Secondo me bisognerebbe istruire i ragazzi, per evitare che utilizzino questi strumenti».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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