IL CASO
UDINE Alla fine, dopo gli annunci ufficiali e la bozza circolata fra

Venerdì 29 Maggio 2020
IL CASO
UDINE Alla fine, dopo gli annunci ufficiali e la bozza circolata fra sindaci e concessionari, niente ordinanza quadro balneare per l'avvio della stagione. Come aveva detto l'assessore al Turismo Sergio Emidio Bini, basteranno le singole ordinanze comunali. E (forse) una circolare molto attesa. Se Grado ha giocato d'anticipo, sancendo il via lo scorso fine settimana, Lignano sta correndo per lo start del 30 maggio. Sullo sfondo, anche il problema della sanificazione di ombrelloni e lettini. La sintesi di come gli operatori stanno vivendo il momento la fa Alessandro Lovato, presidente della Git di Grado: «Qualcuno dice: state navigando a vista. Io rispondo: sarebbe bellissimo navigare a vista. In effetti stiamo navigando a tentoni».
LIGNANO
Il sindaco di Lignano Luca Fanotto annuncia per oggi l'ordinanza dirigenziale del Comune. «Abbiamo già la bozza. Contiene misure legate alla cartellonistica multilingue con indicazioni di divieto di assembramento, di obbligo di rispettare la distanza e di restare a domicilio se si ha la febbre. Poi, la necessità di mettere in più punti igienizzanti per clienti e personale, di pulire frequentemente spazi comuni e materiali spiaggia». Il controllo all'ingresso? «Su questo dobbiamo riflettere. Erano misure contenute nel provvedimento regionale. Sulla misurazione della temperatura ho qualche dubbio: ho sentito i pareri dell'Azienda sanitaria e sembra che durante l'estate potrebbe essere falsata dal caldo. So che i concessionari si stanno attrezzando per garantire la profilazione. E' in fase di sviluppo anche la app per la prenotazione. Sulle spiagge libere metteremo i picchetti a 5 metri l'uno dall'altro, ma l'accesso resta gratuito: ci sarà un controllo all'ingresso, che per questo fine settimana sarà garantito da volontari e carabinieri in congedo. Poi, per il futuro, ci stiamo organizzando per una soluzione più strutturata con degli steward: stiamo attendendo i preventivi». Nella bozza di ordinanza poi abortita era indicata anche la possibilità di perimetrazione: «Il sistema è stato congegnato sulla base delle misure stabilite in conferenza Stato-Regioni allegate al dpcm del 17 maggio, che chiedono anche la profilazione. La perimetrazione è una misura atta a garantire il rispetto di queste indicazioni. A Riviera e Pineta c'è già un sistema che garantisce un certo controllo degli accessi, a Sabbiadoro c'è un discorso diverso, che i concessionari hanno condotto con Promoturismo». E, difatti, la Lisagest pensava alle reti dei campi da sci. Metterete la perimetrazione? «Non so che dire. La Regione ha detto che probabilmente farà una circolare, ma fino a quando non ho il testo non posso sapere». L'ordinanza mai nata? «Non so che valutazioni hanno fatto. Probabilmente vogliono lasciare più liberi i Comuni. Ma se anche non la fanno, io tengo validi i ragionamenti condotti in molte riunioni con loro. Non è stato tempo perso. In assenza di un'ordinanza regionale devo confrontarmi con le altre realtà del Fvg e capire come si muovono. Tutto qui. Non vedo grossi problemi. Ma ci sono aspetti critici, non ultimo quello dei prodotti di sanificazione da usare. E' una corsa ad ostacoli, ogni giorno da tre mesi a questa parte. Ci stiamo attrezzando per aprire il 30. Gli sforzi di tutti sono stati ciclopici, abbiamo sempre lanciato il cuore al di là dell'ostacolo. Ordinanza o non ordinanza supereremo anche questo».
IL NODO SANIFICAZIONE
«Attendevamo l'ordinanza regionale commenta Lovato (Git) da Grado -. Ora dicono che basta l'ordinanza comunale. Da 4 settimane avevamo fatto delle sperimentazioni con il fornitore per la sanificazione dei lettini. Avevamo anche messo a punto un sistema valido dal punto di vista sanitario e dei costi. Ma un paio di giorni fa abbiamo ricevuto una risposta dell'Arpa ad una richiesta di chiarimento fatta da Lisagest». Ed è stata una doccia fredda. Nella risposta del 26 maggio della Soc Pressioni sull'ambiente sulla sanificazione dei materiali da spiaggia, si precisa che per l'uso di un dato prodotto commerciale «si rimanda alle specifiche competenze dell'Azienda sanitaria» sull'efficacia anticovid, mentre «devono essere adottate modalità applicative tali da impedire il rilascio del prodotto nell'ambiente», che va applicato «senza generare aerosol e eventuali gocciolamenti» non devono «riversarsi su spiaggia, suolo, acqua» ma vanno «raccolti e smaltiti». «Da una prima lettura veloce della risposta rileva Lovato - sembra che non potremo usare quella macchina che il nostro fornitore aveva acquistato per darci il servizio, perché pare che potrebbe inquinare la spiaggia. Il fornitore ha capito la situazione e stiamo studiando una soluzione di ripiego». Per parte sua Manuel Rodeano (Lisagest) a Sabbiadoro attende «il protocollo dell'azienda sanitaria» per capire come muoversi.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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