Frena la crescita delle esportazioni «Economia fragile»

Giovedì 20 Settembre 2018
INDUSTRIA
UDINE Rallenta l'incremento dell'export, dal 10,4 per cento del primo trimestre al 7,9 del secondo di quest'anno. Ma il dato semestrale è più del doppio della media italiana. Lo dicono i dati dell'Ufficio studi di Confindustria Udine. E la presidente Anna Mareschi Danieli avverte: «La propensione all'export delle imprese friulane, non è una novità, è tra le più elevate in Italia, ma la nostra economia resta fragile e sarebbe davvero un peccato gettare al vento proprio ora anni di sacrifici. Preoccupano, infatti, gli ultimi dati diffusi dall'Istat, che segnalano una battuta d'arresto per l'industria italiana. A giugno e luglio, il fatturato ha registrato un doppio rallentamento mensile e calano anche gli ordini. Segnali negativi che avevamo già colto nell'ultima indagine congiunturale riferita al nostro territorio che fotografava, nel secondo trimestre, un rallentamento nella crescita dell'indice della produzione e una contrazione degli ordini dopo undici trimestri consecutivi positivi. In questo contesto, la legge di Bilancio sarà il vero banco di prova per il governo. Attendiamo segnali concreti sui temi della crescita e del lavoro, che a nostro giudizio sono le priorità».
Le esportazioni in provincia di Udine sono cresciute nel primo semestre del 2018, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: +9,1%, passando da 2.745 a 2.994 milioni di euro, contro il +3,7% nazionale. L'incremento percentuale, superiore anche a quelli registrati dalle macro aree del Nordest, +5,9%, e del Nordovest, +4%, conferma il dinamismo delle vendite all'estero delle aziende udinesi, complessivamente con valori superiori alla fase pre-crisi del 2008. Ma si nota una lieve decelerazione nel secondo trimestre (+7,9%) rispetto al primo (+10,4%). Complessivamente, le esportazioni nel primo semestre dell'anno in regione sono cresciute del +17,5%, spinte dal comparto delle navi e imbarcazioni (+81,3%; senza tale comparto la crescita è del +8,4%). In provincia di Pordenone l'export è salito del +4,3%, a Gorizia del 62,4%, a Trieste del 17%.
La quota dell'export provinciale udinese su quello regionale si attesta al 36% (Pordenone 24,3%, Trieste 18,2%, Gorizia 21,6%). Le importazioni sono salite del +12,4%, da 1.681 a 1.891 milioni di euro (metallurgia +11%, prodotti chimici +1,6%, macchinari +24,2%, smaltimento rifiuti e recupero di materiali +22,7%). La bilancia commerciale si mantiene sempre positiva, pari a 1.103 milioni di euro, in crescita del +4% rispetto allo scorso anno.
L'incremento delle vendite all'estero è determinato dai positivi risultati dei prodotti della metallurgia. Si rafforza il mercato interno dell'Unione europea. Le esportazioni verso l'area extra Ue scendono dal 32,7% al 30,9% del totale. Il mercato tedesco si conferma il primo mercato di esportazione.
«L'apertura al taglio del cuneo fiscale e al mantenimento del piano industria 4.0 da parte del Governo conclude Anna Mareschi Danieli - segna un cambio di approccio, su cui ci auguriamo si possa lavorare insieme. Va bene il taglio Irpef, ma alla legge di Bilancio bisogna aggiungere un piano di inclusione dei giovani, la dotazione infrastrutturale, i tempi certi della realizzazione delle infrastrutture, i tempi stretti delle sentenze della giustizia, a partire da quella ordinaria, l'incremento del fondo di garanzia per le Pmi, i pagamenti della Pubblica amministrazione».
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