CORDENONS
Al bando per la corresponsione di contributi a favore di cittadini

Giovedì 14 Novembre 2019
CORDENONS
Al bando per la corresponsione di contributi a favore di cittadini che mettono a disposizione alloggi di loro proprietà, a servizio di locatari meno abbienti, non ha risposto nessuno. «È un vero peccato esordisce l'assessore comunale Laura Recchia dal momento che chi metteva a disposizione l'alloggio di sua proprietà aveva diritto all'accesso a due canali contributivi, uno dei quali, tra l'altro, prevedeva l'abbattimento dell'imposta municipale propria (Imu). A Cordenons, purtroppo, esistono non poche situazioni di povertà. Casi che l'amministrazione comunale, con fondi propri, ha dovuto gestire dall'inizio alla fine. Situazioni di emergenza alle quali risulta non sempre facile trovare una risposta immediata. Specie durante il periodo invernale, quando la mole delle richieste tende ad aumentare a vista d'occhio. Da questo bando, che sicuramente per quanto riguarda alcune clausole avrebbe dovuto essere rivisto, mi sarei aspettata una risposta da parte di qualcuno. Sono mancati completamente interesse e curiosità». Al bando, che è stato riproposto, avrebbero potuto partecipare e richiedere il contributo privati proprietari di seconde case sfitte da almeno due anni. Era necessario essere residente da almeno due anni in Regione, essere proprietario dell'alloggio e non aver beneficiato nei dieci anni precedenti di sovvenzioni, finanziamenti, agevolazioni o contributi per l'acquisto o il recupero dell'alloggio oggetto dell'iniziativa. La locazione non doveva riferirsi a sole quote di alloggio e doveva avvenire mediante la stipula di un contratto scritto, la cui durata non doveva essere inferiore a quattro (4+4) o a tre anni (3+2). I destinatari dovevano dimostrare di avere un Isee di importo non inferiore ai 12mila euro e non superiore ai 20mila. Gli incentivi consistevano in contributi da erogare in un'unica soluzione: per i contratti di durata non inferiore a quattro anni, la quota riconosciuta era di 2mila e 500 euro; per quelli di durata non inferiore ai tre anni era pari invece a 3mila e 500 euro. «Sarebbe stata un'opportunità per diversi cittadini segnala l'assessore Recchia di vedersi riconosciuto un bonus e, allo stesso tempo, mettere le persone meno abbienti nella condizione di poter vivere, dietro la stipula di un apposito contratto, in condizioni dignitose». In quanto a persone bisognose, rispetto al 2016, che è stato l'anno forse più difficile, i segnali sembrano essere incoraggianti. «Non perdiamo le speranze e confidiamo nel fatto l'auspicio dell'assessore che qualcuno possa aderire al bando o, almeno, informarsi sui suoi contenuti».
Al.Co.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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