Accessi contingentati in ospedale per i volontari delle associazioni

Sabato 29 Febbraio 2020
Accessi contingentati in ospedale per i volontari delle associazioni
LA VICENDA
UDINE Accessi contingentati per i volontari delle varie associazioni che ruotano intorno alle strutture sanitarie dell'Azienda Friuli centrale. La mail inviata dall'Asufc ha raggiunto una sfilza di sodalizi informando le associazioni di volontariato che «a seguito della necessità di mettere in atto le precauzioni per la prevenzione della diffusione del coronavirus, su disposizioni del Rischio infettivo dell'Asufc», «la frequenza da parte del personale volontario delle strutture aziendali è sospesa con decorrenza immediata e fino a nuove indicazioni», eccezion fatta per tre categorie: «psicologi che forniscono sostegno a pazienti e famiglie», volontari che aiutano a somministrare i pasti e volontari che accompagnano i pazienti. Questi tre tipi di figure potranno continuare ad accedere in ospedale e nelle strutture aziendali «nel rispetto delle precauzioni per la prevenzione delle infezioni respiratorie». La comunicazione ha raggiunto almeno una trentina di realtà, dall'Admo all'Abio, dall'Ail alla Lega friulana del cuore, da Il paese di Lilliput ai dializzati. Come fa sapere l'Azienda, la nota deriva dalle disposizioni che riguardano tutta la regione. Già da giorni le visite ai degenti non possono essere più di una al giorno. Ora, come altrove, «gli accessi dei volontari sono limitati» per ragioni prudenziali. Per gli stessi motivi l'Azienda ricorda anche di aver deciso di sospendere con lunedì l'attività di servizio civile nazionale che 13 ragazzi stavano svolgendo fra Tolmezzo e Gemona, «nei punti informazione e nei centri per anziani».
Fra le associazioni raggiunte dalla comunicazione dell'Asufc anche Federconsumatori Udine: «Ne prendiamo atto - dice la presidente Erica Cuccu -. Lo sportello che facciamo di solito il martedì dalle 17 alle 19 sarà sospeso». Fra i destinatari figura anche la Cri, ma il direttore fa sapere che «i nostri volontari, che si occupano di trasporti e aiutano i pazienti per i pasti, continueranno ad accedere». Per la Casa di Joy, che si interessa dei bimbi ricoverati in oncologia pediatrica, lo stop è già partito «ancor prima dei blocchi» in via precauzionale, come spiegano al sodalizio. Sospeso per la settimana anche il progetto di arteterapia curato da due volontarie di Fenice al centro per i disturbi alimentari dell'ospedale di Udine. «Le nostre pazienti sono fragili dal punto di vista della salute. Questa settimana abbiamo sospeso anche i gruppi di autoaiuto per familiari che si svolgevano in sale comunali. Ora stiamo aspettando di capire come dovremo comportarci per la giornata nazionale dei disturbi nazionali, che cade fra due settimane: di solito organizziamo un evento a livello nazionale che coinvolge molte persone», spiega la presidente Donatella Martini.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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