Si rompe il gancio: lastra cade e lo uccide

Martedì 15 Maggio 2018
Si rompe il gancio: lastra cade e lo uccide
BANCHINA MALEDETTA
TREVISO L'ennesima tragedia sul lavoro insanguina ancora la Marca. Ieri pomeriggio Dragan Zekic, 56enne con origini croate ma residente ormai da anni nel trevigiano, è morto dopo essere stato schiacciato da una lastra d'acciaio caduta da una gru su uno dei moli all'interno dei cantieri navali del gruppo Antonini spa in località Muggiano, frazione Pertusola, a La Spezia (Liguria).
ORE SEDICI
Zekic era dipendente di una ditta trevigiana impegnata in un intervento di ampliamento di una banchina del porto ligure in subappalto per la Ingemar di Casale sul Sile, società che si occupa della realizzazione di costruzioni sull'acqua che stava lavorando per la Antonini, colosso che a sua volta lavora anche alla costruzione di impianti offshore per gruppi petroliferi. L'incidente è accaduto poco dopo le 16. Stando a una prima ricostruzione, la cinghia che assicurava la lastra al braccio della gru si sarebbe improvvisamente rotta proprio durante le operazioni di sollevamento. Colpa di un problema tecnico o di un errore umano? Non è ancora chiaro per quale motivo la pesante lastra si sia staccata cadendo da una grande altezza e uccidendo sul colpo l'operaio che, per motivi che dovranno a loro volta essere chiariti, si trovava proprio sotto il carico in questione, all'interno del raggio d'azione della gru.
GRIDO DI DOLORE
Sull'accaduto stanno indagando i carabinieri. In serata si è levato il grido di dolore del sindacato regionale dei metalmeccanici. «Basta morti sul lavoro -ha scandito Enrico Botter, segretario generale della Fiom Cgil di Treviso- siamo davanti a un tributo di sangue inaccettabile che occorre fermare al più presto per garantire a tutti i lavoratori e in tutti i luoghi di lavoro il diritto alla salute e alla sicurezza». Si sente spesso dire che gli incidenti sul lavoro stanno aumentando di pari passo con l'aumento della produzione. Ma il sindacato non ci sta. «La ripresa della produzione mette in chiaro Botter non può essere usata come alibi per giustificare i tragici fatti che periodicamente colpiscono i lavoratori metalmeccanici».
SCIOPERO GENERALE
Dopo l'incidente che ha spezzato la vita di Zekic, a La Spezia i sindacati confederali hanno proclamato per domani uno sciopero generale di otto ore per protestare contro l'ennesima morte sul lavoro. «Siamo sgomenti, attoniti per l'ennesima morte sul lavoro nel nostro territorio hanno messo nero su bianco le segreterie provinciali della città ligure di Cgil, Cisl e Uil ci auguriamo una risposta massiccia non solo del mondo del lavoro, ma di tutta la comunità spezzina. La città si deve fermare per un giorno, deve essere una giornata di lutto e di riflessione. Ma anche l'occasione di rinnovare la battaglia per la sicurezza sul lavoro».
I RISVOLTI IN VENETO
E anche in Veneto si incroceranno le braccia contro le morti bianche. Fim, Fiom e Uilm hanno deciso di indire uno sciopero regionale, accompagnato da altre iniziative di mobilitazione in fase di definizione. «Per protestare contro questo massacro e per sostenere le proposte su salute e sicurezza avanzate dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza del Veneto spiegano i sindacati l'interminabile sequenza di incidenti, spesso mortali, che in questi mesi hanno funestato il Veneto e il Paese non ha fine. Solo l'altro ieri il gravissimo incidente alle Acciaierie Venete di Padova e ora la notizia del decesso di questo». Ieri anche la Regione Liguria, guidata dal governatore Giovanni Toti, si è stretta attorno alla famiglia di Dragan Zekic.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci