S. Caterina gratis in cambio di pubblicità e cataloghi

Venerdì 3 Novembre 2017
LA MOSTRA DI GOLDIN
TREVISO «Con Marco Goldin e Linea d'ombra abbiamo raggiunto un accordo di vicendevole vantaggio. Il Comune non dà nulla a gratis, ma ha messo in moto un meccanismo di reciprocità che aiuterà e non poco i musei trevigiani». Così Luciano Franchin, assessore alla Cultura, spiega l'accordo tra il Comune di Treviso e il curatore in vista della futura mostra su Auguste Rodin. «Il progetto in campo è molto importante anche per noi, perchè tocca le sedi stabili e le collezioni. Marco Goldin ci aiuterà anzitutto con i suoi canali la sua esperienza a rendere l'apertura della Pinacoteca un evento di rilievo. E non è un apporto da poco, viste le ristrettezze di budget in cui ci troviamo. Sarebbe stato impossibile per noi dare il giusto respiro all'apertura della collezione permanente». Ma non è l'unico benefit garantito a Treviso da Linea d'ombra. «L'allestimento della mostra su Gino Rossi è a totale carico di Goldin. Inoltre il critico sta curando e stampando a proprie spese il catalogo sul pittore», prosegue Franchin. I biglietti che verranno staccati al Bailo entreranno tutti nelle casse del Comune. E proprio in questi giorni si sta definendo l'accordo sull'introito del catalogo, che potrebbe ricadere nelle casse del Museo. E le pulizie? «Lo scorso anno abbiamo fatto al 50%. Però va detto che quest'anno, con le collezioni permanenti e i lavori alla Pinacoteca e alla sala Ipogea, il Museo sarebbe comunque aperto. E delle pulizie ci dovremmo in ogni caso occupare». Così l'assessore alla cultura ha chiarito i termini del rapporto tra Ca' Sugana e la nota società che organizza mostre in vista del 24 febbraio prossimo.
ACCORDI E POLEMICHE
La disponibilità di Santa Caterina è stata concessa a Goldin fino al 13 giugno, perchè come da tradizione la mostra potrebbe avere qualche coda o prolungamento. In sintesi, facendo i conti della serva, il Comune sconta a Linea d'ombra i 20mila euro di canone di concessione e mette a disposizione il personale nei festivi e si occupa delle pulizie. In cambio riceve il lancio pubblicitario e la comunicazione per la pinacoteca e la realizzazione di un catalogo di pregio. L'incasso della mostra (14 euro) andrà tutto a Linea d'ombra, mentre il biglietto dei Musei sarà del Comune. Secondo Manildo l'investimento porterà a Treviso numeri e un indotto importante, esattamente come avvenuto nel 2016. Secondo qualcun altro in consiglio, invece, è un po' troppo. Maristella Caldato ha già annunciato un esposto alla corte dei conti. Daniela Zanussi sottolinea come, a fronte del silenzio e dell'indifferenza generale nella quale si è svolto il secondo anniversario dalla riapertura del Museo Bailo, «ltro denaro pubblico che si poteva utilizzare per la valorizzazione del nostro patrimonio, andrà a favore di un privato. Un'altra occasione perduta». Contro le scelte della giunta tuona Mario Conte, capogruppo leghista: «Massì, restauriamo Santa Caterina spendendoci 2 milioni di euro di soldi pubblici e poi concediamola gratis a Goldin che si terrà tutti gli incassi. A Treviso mancano i soldi per il sociale, però i fondi per accontentare società milionarie che gestiscono le mostre si trovano sempre. Allucinante».
E. F.

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