Rodin, corsa contro il tempo per allestire Santa Caterina

Mercoledì 13 Dicembre 2017
LA MOSTRA
TREVISO Le opere di Rodin arriveranno tutte insieme nella settimana dal 12 febbraio in vari trasporti. La maggior parte da Parigi e una dozzina dalla mostra che chiude a Barcellona il 28 gennaio. I lavori a Santa Caterina procedono «come da cronoprogramma». Si sa però che continueranno alacremente per tutte le vacanze. E intanto lunedì sera all'auditorium di Santa Caterina Marco Goldin ha tenuto la seconda lezione su Rodin. Iniziando dalla commemorazione dei 70 anni dalla scomparsa di Gino Rossi. E procedendo poi con l'annuncio dell'opera di Monet che sarà a Treviso in mostra: «Abbiamo scelto le Reti da pesca a Pourville - ricorda il curatore - e nelle nostre intenzione dovrà ricreare le atmosfere della grande mostra del 1889 nella galleria di Georges Petit».
IL LIBRO
Poi incomincia a parlare del rapporto tra Rainer Maria Rilke e Rodin. Quando arriva a Parigi, Rilke è giovanissimo. E adora Rodin, il grande artista capace di imprigionare le passioni nel sasso. Da questo rapporto, durato quattro anni, nasce un libro speciale. Pieno di entusiasmi adolescenziali e intuizioni: «Onorato maestro, l'occasione di scrivere sulla vostra opera rappresenta per me una vocazione interiore, una festa, una gioia, un grande e nobile compito a cui sono tesi tutto il mio zelo e tutto il mio amore». Non diversamente da ogni altro apprendistato, anche quello di Rilke presso Rodin (di cui nel frattempo era divenuto segretario) ha per meta l'autonomia interiore. Il motivo superficiale della discordia, che portò alla rottura nel maggio del 1906, fu dovuto al disbrigo della corrispondenza di Rodin, a cui Rilke provvedeva troppo liberamente. La scintilla è data dalla rottura con Lou Salomé. Per reagire a duna delusione, Rilke si tuffa in un nuovo amore, trasfigurato nell'arte. E comincia a scrivere un libro che è un vibrante poema pro Rodin, in cui non parla solo delle sue opere, ma entra per così dire nella sua testa, nella sua volontà e nella sua solitudine. Questo libro, ormai introvabile, sarà rieditato da Marco Goldin in occasione della mostra. La seconda parte della lezione è dedicata ad una statua che Rodin amò moltissimo, e gli provocò cocenti delusioni. E' il monumento a Honorè de Balzac, commissionatogli dalla società letteraria parigina nel 1883 e poi rifiutato perchè non somigliante. «Ma la scultura moderna non deve essere una fotografia», commenterà amareggiato lo scultore. Al termine dell'incontro, l'ultima sorpresa: in mostra anche 3 sculture di Medardo Rosso.
E.F.
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