Lega, un mini-direttorio per Bof per le regionali spuntano i sindaci

Martedì 17 Settembre 2019
IL PROGETTO
TREVISO Gianangelo Bof (nella foto), nuovo commissario provinciale della Lega, torna da Pontida con un paio di convinzioni in tasca: che il movimento trevigiano, nonostante qualche tensione di troppo, sia bene in salute; che la linea dettata da Salvini concretezza e risposte immediate ai cittadini sia la migliore e che anche a livello locale sia necessario strutturare il movimento.
LO STAFF
«Quello di Pontida è stato un bel segnale - sottolinea Bof - dimostra che in Lega c'è tanta gente con cui lavorare e costruire e, allo stesso tempo, che il movimento è stato ben governato fino a oggi. E voglio continuare su questa strada». L'agenda di Bof è già piena di scadenze: «Così come da sindaco non mi piaceva chiudermi in una stanza lontano da tutti e preferivo il contatto con i cittadini, anche da commissario non cambierò atteggiamento. Giovedì ho fissato un incontro con tutti i nostri sindaci, per presentarmi. Poi voglio fare la stessa così incontrando anche gli ex componenti del direttivo provinciale. Il confronto è alla base di tutto». Finito il giro di consultazioni, partirà la formazione di un mini-direttorio: «Sì - conferma il commissario - ho già in mente una struttura. Penso a un direttorio formato dagli ultimi segretari di circoscrizione in quanto eletti dai militanti; poi inviterò un sindaco per ogni circoscrizione. Per quella di Treviso, ovviamente, non potrà che essere il primo cittadino del capoluogo. E ci sarà anche il presidente della Provincia. Infine nel direttorio entreranno uno o due componenti dei Giovani della Lega che ho già avuto modo di conoscere». Bof pensa anche a un ulteriore organismo, più ristretto, formato da lui e altri due o tre componenti: «Sarà un organismo più operativo, comprendente chi ha avuto incarichi nel movimento perché ci sarà bisogno di chi conosce bene i nostri magazzini, le nostre strutture, che abbia contatti col nazionale e che faccia da coordinamento. Inoltre farò una riunione anche con i nostri parlamentari. Mi piacerebbe che, quando viene organizzato un evento sul territorio, la nostra segreteria si occupi di invitare deputati, senatori, consiglieri regionali così da stringere ancora di più i rapporti tra la gente, anche chi non è propriamente leghista, e chi lavora a Roma. Poi dovremo stare tutti più nelle strade e nelle piazze: c'è tanta gente che non ha la nostra tessera ma condivide le nostre idee. Dobbiamo puntare su di loro cercando di portarli dalla nostra parte. E questo lo si può fare solo stando in mezzo ai cittadini».
LE CANDIDATURE
E mentre Bof si dà da fare per modellare il movimento e renderlo più snello, nella Lega già si guarda al 2020, alle elezioni Regionali. Detto che tutto dipenderà dal governatore Luca Zaia, indicato dallo stesso commissario regionale Lorenzo Fontana come la persona che dovrà avere l'ultima parola su praticamente tutto, si cominciano a delineare i tratti dello schieramento targato Carroccio. Si parla già di tre liste, quella della Lega, quella del Presidente e una terza civica, e di nomi. Nella più classica tradizione leghista i consiglieri uscenti saranno tutti ricandidati. Di sicuro tutti i trevigiani. Poi ci saranno anche le new entry. E qui le ipotesi si sprecano e più di qualcuno si sta già muovendo per cercare appoggi e delineare una strategia elettorale. Attualmente sono indicati come sicuri candidati consiglieri il sindaco di Montebelluna Marzio Favaro, l'attuale presidente di Asco Trade Stefano Busolin, l'attuale sindaco di Arcade Domenico Presti, l'ex sindaco di Quinto Mauro Dal Zilio, l'ex sindaco di Codognè Roberto Bet. Potrebbe poi tornare in corsa anche l'assessore regionale Federico Caner, che quattro anni fa scelse di non candidarsi per poi però essere chiamato in giunta dallo stesso Zaia. Sono tante le ipotesi in ballo. E ci sono anche delle previsioni. Nessuno ancora ne parla ufficialmente, men che meno Bof, impegnato a potenziare la macchina della Lega. Ma al K3 pensano di poter eleggere almeno sei rappresentanti e questo vorrebbe dire che la caccia alla preferenza si annuncia durissima per tutti. Ma il Carroccio ha intenzione di schierare il meglio che ha disposizione, partendo proprio dai big.
Paolo Calia
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