LE REAZIONI
TREVISO Ben vengano nuove aperture di strutture commerciali di dimensione

Giovedì 13 Maggio 2021
LE REAZIONI TREVISO Ben vengano nuove aperture di strutture commerciali di dimensione
LE REAZIONI
TREVISO Ben vengano nuove aperture di strutture commerciali di dimensione medie, di nuovi supermercati, perché portano posti di lavoro. Ma a patto che le amministrazioni pubbliche tengano sempre nella giusta considerazione alcuni paletti imprescindibili, come la tutela del buon lavoro, l'impatto ambientale e lo sviluppo urbanistico. I sindacati, insomma, non sono per il No a tutti i costi. Ma per un sì con buon senso. «Ovviamente non diciamo no a nuovi posti di lavoro - spiega Mauro Visentin, segretario provinciale della Cgil - ma è giusto pensare anche a una pianificazione dell'offerta in modo da garantire la qualità del lavoro. Meglio di tutto sarebbe pianificare assieme alle associazioni di categoria». Detto questo Visentin ammette: «Non si può restare attaccati al passato è necessario guardare al futuro e accettare lo sviluppo. Che, però, si può accompagnare».
GLI ACCORDI
Massimiliano Paglini, segretario della Cisl Treviso-Belluno, mette anche un tassello in più al ragionamento: «Vanno bene i nuovi posti di lavoro, ma stiamo proponendo ai comuni un protocollo d'intesa che porti a concordare delle pratiche di sostenibilità sia per quanto riguarda l'occupazione, l'impatto sociale e ambientale di queste nuove realtà commerciali. Abbiamo parlato anche col comune di Treviso, che è d'accordo con questa impostazione e presto ci chiamerà per firmare l'accordo». Per Paglini la svolta in questa contrattazione è stato l'annunciato arrivo della catena Amazon: «Al di là di Amazon - osserva - le aperture di queste strutture ci possono anche stare, a patto che siano regolate. Non diciamo di certo no a nuovi posti di lavoro. Ma deve essere del buon lavoro».
LA STRATEGIA
Intanto le catene della grande distribuzione continuano a guardare con grande interesse a Treviso. E non hanno paura ad aprire punti vendita anche in zone apparentemente sature, già presidiate dai concorrenti. La formula infatti è proprio questa: meglio aprire dove già ci sono supermercati (o centri commerciali) di altri marchi, ma dove è anche sicuro che ci sarà un grande afflusso di gente. Poi ogni marchio si giocherà la sua partita a colpi di promozioni, qualità dei servizi e dei prodotti. Quattro anni fa, Gianni Canella, vicepresidente della catena Alì in occasione del putiferio creato dal parco commerciale con il nuovo supermercato all'ex Marazzato, disse: «Alìper, gruppo con 111 supermercati in Veneto ed Emilia e oltre 3000 dipendenti, arriva all'ex Marazzato di Treviso per creare centinaia di posti di lavoro in un'area oggi abbandonata. La grande distribuzione ha una  funzione economica diversa dal commercio tradizionale e completa l'offerta nell'interesse dei consumatori. Come in tutto il mondo».
CONTRARIA
Non può invece essere d'accordo con l'arrivo di tanti nuovi supermercati l'Ascom. Federico Capraro, presidente trevigiano, salta sulle barricate: «La logica è che è in corso una guerra tra colossi sulla base di un principio, quello di saturare il mercato. I piani delle catene sono che devono essere puntiformi, presenti, devono coprire tutto il territorio in modo tale che chi per primo riesce a coprire le quote di mercato si consolida e impedisce agli altri di entrare su quel mercato. Questa corsa viene fatta a danno del territorio: non c'è la necessità per il consumatore di tutti questi parchi commerciali».
E.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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