La speranza di Pozza: «Ora chiudiamo presto l'accordo»

Giovedì 6 Dicembre 2018
La speranza di Pozza: «Ora chiudiamo presto l'accordo»
LE CATEGORIE ECONOMICHE
TREVISO «Troppo comodo scaricare ogni eventuale colpa solo su Dino De Poli». La Camera di commercio è uno dei grandi elettori di Fondazione Cassamarca, esprimendo uno dei componenti del consiglio di indirizzo e programmazione (anche per il prossimo mandato sarà Amedeo Gerolimetto). E all'indomani di un passaggio storico per Ca' Spineda, con la fine della presidenza De Poli, Mario Pozza, numero uno dell'ente camerale, sposta l'attenzione proprio sulla dirigenza nel suo complesso: «In questa lunga gestione ci sono stati aspetti positivi e negativi argomenta Pozza -. Di certo va fatto un bilancio dell'intero periodo: la Fondazione Cassamarca di De Poli ha senza dubbio fatto molto per il rilancio della città e di tutta la provincia, soprattutto investendo in cultura. Anche se alcuni di quegli investimenti sono stati all'origine delle difficoltà odierne. Ma De Poli aveva una sua visione e va ricordato che questa è stata sempre condivisa dal consiglio. Perché il presidente è l'apice, ma poi c'è tutta una squadra attorno a lui. Perciò le responsabilità, in positivo o in negativo che siano, non possono essere di uno solo, ma vanno condivise tra tutto l'organismo di governo, ovviamente ognuno per il proprio ruolo».
LA COLLEGIALITÀ
Pozza ribalta così anche certe accuse di una totale assenza di collegialità nella conduzione di Fondazione. Accuse che, tra l'altro, poco più di un anno fa, avevano spinto proprio l'allora consigliere in quota camerale, Carlo Pagotto, a dimettersi: «Il consiglio non conta, se i consiglieri lasciano fare rimarca Pozza -. Lo so bene io: sono il presidente della Camera di commercio, ma mica faccio quello che voglio. Ci sono una giunta e un consiglio, e se mi dicono di no, è no. Ognuno deve essere conscio delle proprie responsabilità». Detto questo, anche il presidente della Camera di commercio non può che augurarsi che si volti pagina e si trovi al più presto una soluzione ai problemi finanziari («Anche se non sarà affatto semplice»), per tornare ad avere «una Fondazione pienamente presente e attiva sul territorio».
IL TRASLOCO
Tra le varie questioni in ballo, una riguarda direttamente gli enti di piazza Borsa e piazza San Leonardo: il trasloco della sede alla Cittadella delle istituzioni (prima progettato, poi stoppato e oggetto di un contenzioso legale): «La trattativa è aperta conferma Pozza - ci avevano chiesto un rallentamento proprio per il rinnovo delle cariche. Ora sono convinto che potremo chiudere in tempi brevi». Per Renato Salvadori, leader della Confcommercio trevigiana, la situazione attuale va letta alla luce di una radice originaria: la fine della Cassa di risparmio della Marca Trivigiana. Alla domanda su quale sia poi il giudizio sugli anni successivi, Salvadori risponde con una battuta: «Ai posteri l'ardua sentenza», aggiungendo: «Così come questa città è sempre stata prona ad una serie di scelte, adesso che sembra iniziato il revisionismo, bisognerà capire dove e come si colloca. Resta comunque il fatto che De Poli ha lasciato un'impronta assolutamente significativa». Per il nuovo corso, l'auspicio della categoria è duplice: «Che si chiudano pendenze che non fanno bene a nessuno, in primis quella con la Camera di commercio. E che, se non per capacità di spesa, almeno per capacità di indirizzo, Fondazione torni ad essere un punto di riferimento».
Mattia Zanardo
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