La nuova stagione del Parco del Sile «Ma pochi i fondi»

Martedì 29 Giugno 2021
La nuova stagione del Parco del Sile «Ma pochi i fondi»
L'ENTE
Nuovi ormeggi per rilanciare il turismo sul Sile tra Treviso e la laguna di Venezia, revisione del piano ambientale anche per permettere uno sviluppo eco-sostenibile delle peschiere, accordi con i privati per attrezzare i percorsi naturalistici e un occhio di riguardo al volontariato per continuare a curare il territorio protetto pure se non si naviga nell'oro. Decolla così il Parco del Sile dei sindaci. I rappresentanti degli undici Comuni che formano la nuova Comunità del Parco sono chiamati al lavoro di sempre: fare il meglio con pochi fondi a disposizione. Negli ultimi tempi nella sede di villa Letizia sono arrivati circa 30mila euro all'anno. «Ma servirebbero 2 milioni all'anno per dar corso a tutti i progetti» dice il presidente Arturo Pizzolon.
LE STRATEGIE
Il nuovo consiglio direttivo proverà a tirare fuori il meglio puntando sulla collaborazione. «Apriremo alle associazioni di volontariato e ai singoli cittadini pronti a curare un pezzo di parco annuncia lo stesso Pizzolon si tratta di un passaggio importante anche dal punto di vista concettuale: i cittadini devono riappropriarsi del loro parco». Per la stessa ragione si guarda con interesse agli accordi pubblico-privati. In particolare per cominciare ad attrezzare percorsi come la Treviso-Ostiglia e la Green-Way del Sile. A breve un agriturismo nella zona di Casale dovrebbe mettere a disposizione dei bagni e una colonnina per la ricarica delle bici elettriche. Si dovrebbe vedere lo stesso all'altezza della vecchia stazione di Quinto di Treviso. E anche a Morgano si sta per installare una colonnina per i mezzi elettrici, anche se qui il percorso è solo all'inizio. Il recupero dello sgrigliatore di Silea, invece, è già avviato: l'operazione vedrà il traguardo in autunno.
IL PIANO AMBIENTALE
Tra i primi obiettivi del nuovo governo dell'ente, poi, c'è la revisione del piano ambientale, che ormai ha vent'anni. «Parallelamente metteremo ordine sul fronte degli ormeggi. Adesso c'è una situazione selvaggia: bisogna ridefinire le cose per poter far spazio anche ad approdi turistici dice Pizzolon per quanto riguarda le peschiere, inoltre, c'è una variante ferma da anni. Vogliamo approvarla dando priorità a chi garantisce la sostenibilità». Sul tavolo ci sono pure molte richieste da parte di aziende agricole che vorrebbero entrare nel contesto del Parco per affiancare il Sile ai loro prodotti, in modo da aumentarne il valore. «E sono disposte a investire rivela il presidente c'è la possibilità di collaborare dando vita a delle convenzioni». E' un'altra strada aperta, anche se per il momento tutta da esplorare. Senza mai perdere di vista la sostenibilità. A partire dalla qualità dell'acqua e dell'aria.
A proposito di aria, dopo il via libera al master plan per lo sviluppo dell'aeroporto Canova, il Parco del Sile attende la prima riunione del nuovo Osservatorio sulle condizioni di salute dei cittadini che abitano attorno allo scalo, che sarà presieduto da un rappresentante del ministero della Transizione ecologica. Accanto a Pizzolon, in consiglio direttivo ci sono Cristina Andretta, sindaco di Vedelago, vicepresidente del Parco con delega alla comunicazione e alla formazione; Renzo Carraretto, sindaco di Casier con delega al piano ambientale; Valer Frandoli, esperto nominato dalla Regione con delega ai progetti speciali; Giuseppe Romano, ex presidente del consorzio di bonifica, rappresentante delle associazioni delle attività produttive, con delega al bilancio. A breve ci sarà la nomina di un nuovo direttore, funzione oggi coperta da Santina Grande. E poi si lavorerà anche per ampliare l'organico. «Oggi abbiamo 7 dipendenti su 14 conclude Pizzolon in queste condizioni non è semplice dare un servizio puntuale».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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