LA NOVITÀ
FONTANELLE Un oblò sulla finestra attraverso cui l'operatore

Mercoledì 25 Novembre 2020
LA NOVITÀ
FONTANELLE Un oblò sulla finestra attraverso cui l'operatore esegue il tampone rapido sulla persona che resta fuori dall'ambulatorio. Per ridurre al minimo i contatti con medici e operatori sanitari. «Noi medici di medicina generale spiega Giovanni Pisani, coordinatore della Medicina integrata che raggruppa otto medici tra Fontanelle e Mansuè per 12mila assistiti abbiamo dato la disponibilità ad eseguire i tamponi rapidi. La Protezione civile ha mandato 20 tamponi per medico, vale a dire 160. Li stiamo esaurendo con rapidità».
L'INIZIATIVA
«Il piazzale davanti all'ambulatorio è piccolo e un drive in per le auto non era fattibile. Così mi è venuta l'idea di replicare una soluzione che ho visto a Napoli. Ho chiamato l'ufficio tecnico in municipio ed il geometra Tinazzi è venuto in sopralluogo con un vetraio aggiunge Pisani. La soluzione è stata semplice: la finestra è intatta, in modo da poterla aprire e chiudere. Davanti è stato collocato un foglio in plexiglass con il foro. Il paziente così sta comodo e l'operatore esegue il tampone rapido. Abbiamo la risposta nel giro di pochi minuti. Ieri abbiamo fatti 32 e trovato 5 positivi che faranno il tampone molecolare e immediatamente parte il tracciamento. Si attivano subito le misure precauzionali, evitando che i familiari vadano in giro».
L'ITER
Chi deve sottoporsi al tampone giunge all'orario prefissato e segue un percorso apposito. Il servizio è apprezzato dai cittadini che non devono sorbirsi le due ore di coda, in media, per i test allestiti dall'Usl a Oderzo. «Ho un solo rammarico dice Pisani, la Protezione civile ci ha fornito 160 tamponi, che saranno esauriti in pochi giorni. Noi abbiamo il contatto diretto con il territorio. Appena viene individuato un positivo parte il tracciamento. Se invece il tampone viene eseguito altrove bisogna attendere il Sisp. Se la chiamata giunge dopo 2/3 giorni una persona può diffondere il virus inconsapevolmente. La differenza fra noi e la Lombardia è che in Veneto la medicina generale funziona bene ed è capillare. Nessuno dice quante persone sono state curate a casa da noi medici, evitando di intasare gli ospedali. Auspichiamo che dal presidente della Regione o dal direttore generale dell'azienda sanitaria i tamponi rapidi ci vengano forniti con regolarità».
Annalisa Fregonese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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