LA MANIFESTAZIONE
TREVISO Hanno completamente bloccato il Put per una ventina

Sabato 25 Maggio 2019
LA MANIFESTAZIONE TREVISO Hanno completamente bloccato il Put per una ventina
LA MANIFESTAZIONE
TREVISO Hanno completamente bloccato il Put per una ventina di minuti e fatto irruzione in due scuole superiori del centro, al Duca degli Abruzzi e al Riccati, calando degli striscioni dalle finestre. Circa 1.500 giovani sono scesi in strada ieri mattina per il secondo sciopero contro i cambiamenti climatici. E rispetto alla marcia di metà marzo hanno decisamente alzato la voce. Le modalità, però, non sono affatto piaciute al sindaco Mario Conte, che ha accusato i ragazzi di aver sporcato la città e di aver intonato cori carichi d'odio. Mentre la preside del Duca degli Abruzzi, Antonia Piva, ha criticato la scelta di entrare improvvisamente nella scuola e di effettuare anche delle riprese video al suo interno, poi finite su internet, senza alcuna autorizzazione.
DISOBBEDIENZA CIVILE
«Abbiamo voluto fare queste azioni simboliche di disobbedienza civile perché dopo la prima manifestazione non ci sono state risposte da parte della politica e delle istituzioni», mette in chiaro Damiano Vincelli, studente del liceo Da Vinci, uno dei riferimenti del movimento Fridays for future di Treviso, ispirato a Greta Thumberg, la 16enne svedese che ogni venerdì manifesta davanti al Parlamento del suo Paese. Ieri una risposta dal palazzo è arrivata. Ma non quella che i ragazzi si attendevano. Il sindaco Conte ha apertamente criticato la manifestazione. «Fridays for future. Ma siamo sicuri? punge maleducazione, sporcizia, plastica e lattine lasciati ovunque, cori di odio. Prima di manifestare per l'ambiente, impariamo a volerci più bene. L'ennesima strumentalizzazione: tanti buoni propositi ma poi si razzola male, molto male». Frasi che gli organizzatori della marcia respingono in toto. «Non ci riconosciamo in queste parole replica Ettore Casellato non abbiamo sporcato proprio nulla. Abbiamo lasciato dietro di noi solamente gli striscioni appesi alle finestre delle scuole. Di cosa stiamo parlando?».
STRISCIONI E POLEMICHE
«Le istituzioni dovrebbero rispondere tagliando la cementificazione e il consumo di suolo aggiunge Vincelli invece a Treviso si va in senso opposto, come dimostra la volontà di cementificare anche il bastione Camuzzi e il prato tra il Panorama e la strada Ovest. Continueremo a farci sentire scendendo in piazza ogni venerdì. Noi non ci stanchiamo». L'ingresso nei due istituti del centro, non previsto, così come il blocco del Put tra porta Santi Quaranta e porta Calvi, percorso che non era stato autorizzato, fanno parte delle azioni di disobbedienza civile che i ragazzi hanno voluto mettere in campo per fare sentire la loro voce in modo più forte. Due gruppetti di giovani vestiti con delle tute bianche sono saliti ai piani superiori del Duca degli Abruzzi e del Riccati per far sventolare i loro striscioni sulle facciate. Al Duca, in particolare, c'è stato qualche attimo di tensione. «Non siete studenti di questa scuola e non siete autorizzati a entrare» ha detto loro una professoressa. Poi è intervenuta anche la preside, Antonia Piva. «Dispiace che ci sia stata un'intrusione poco corretta. A dare fastidio sono stati soprattutto i video registrati all'interno dell'istituto e poi fatti rimbalzare in internet, violando la riservatezza dei luoghi scolastici spiega la dirigente il Duca degli Abruzzi è da sempre in prima linea per quanto riguarda la sensibilizzazione sui temi ambientali. Comprendiamo e condividiamo le motivazioni della marcia. Ma le modalità sono state spiacevoli». «Bisogna ricordare che non è la scuola il nemico di chi si batte per l'ambiente tira le fila Piva anzi, la scuola garantisce loro il primo appoggio».
Mauro Favaro
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