L'INTERVISTA
TREVISO Il secondo tempo per trovare gli ultimi venti presidenti

Giovedì 4 Giugno 2020
L'INTERVISTA TREVISO Il secondo tempo per trovare gli ultimi venti presidenti
L'INTERVISTA
TREVISO Il secondo tempo per trovare gli ultimi venti presidenti di commissione d'esame di maturità che mancano agli istituti superiori della Marca è già iniziato. Ma la partita più difficile in gioco per la scuola trevigiana - pur con la maturità alle porte - rimane la messa a punto delle modalità di rientro in classe in sicurezza a settembre. Con un esercito di 40.693 studenti alle superiori, 25.218 alle medie e 38.113 alla scuola primaria. Tanto che la macchina organizzativa da parte dell'Ufficio scolastico provinciale per trovare rimedi al divieto del rischio di assembramenti, visti i numeri, è già in moto.
Provveditore Barbara Sardella, la ricerca dei presidenti di commissione d'esame di maturità a Treviso continua.
«Siamo riusciti a recuperare venti presidenti la settimana scorsa tra i presidi degli istituti comprensivi che hanno dato disponibilità inviando la domanda. Ne mancano altri venti. Su 186 commissioni. Per sopperire alla mancanza il Ministero darà a breve indicazioni agli uffici scolastici per procedere con le nomine d'ufficio. Sembrerebbe venisse almeno accolta la possibilità di poter nominare anche docenti con meno di dieci anni di servizio, non impegnati nelle commissioni d'esame. Dunque con una deroga al vincolo dei dieci anni. Soprattutto nelle regioni del Nord più colpite dall'emergenza Covid è urgente trovare una soluzione».
I tempi per la chiamata in servizio dei presidenti di commissione restano comunque stretti, in quanti hanno finora risposto? «All'Ufficio scolastico di Treviso sono giunte tante telefonate da parte di docenti disponibili. E tra questi anche insegnanti con meno di dieci anni di servizio. Abbiamo chiesto il nominativo di tutti. E se confermeranno la loro disponibilità potremo evitare di procedere con le nomine d'ufficio».
Oltre 104mila alunni in classe a settembre nelle scuole trevigiane. Come si potrà tornare in classe in sicurezza?
«Il Comitato tecnico scientifico su indicazione del ministero della salute vieta gli assembramenti e invita alle turnazioni. La scuola ben sappiamo resta luogo di aggregazione per definizione. C'è la necessità di garantire classi meno numerose ma la struttura degli edifici resta la stessa e gli organici degli insegnanti non saranno aumentati. Non è dunque possibile pensare di poter sdoppiare le lezioni. Gli ingressi a scuola per le superiori vanno affrontate in un quadro provinciale. Bisognerà capire la disponibilità degli edifici scolastici. Fermo restando che le aule non sono grandi. Per questo un lavoro di concerto tra Provincia e gli enti locali disponibili a mettere a disposizione delle scuole gli edifici non utilizzati per garantire il ritorno a scuola nella massima sicurezza sarà fondamentale. Come c'è già stata una riunione interlocutoria con la Provincia due settimane fa per poter garantire lo svolgimento degli esami di Stato in massima sicurezza. Il documento per il rientro a scuola da parte del Comitato è giunto venerdì scorso. Ora siamo in attesa di indicazioni più specifiche. E sono stati stanziati fondi ministeriali per l'adeguamento degli spazi come soluzione al rischio di assembramenti da concordare con gli enti proprietari degli edifici scolastici».
E il trasporto scolastico?
«Un altro problema da risolvere resta l'organizzazione della mobilità per gli studenti delle scuole superiori. Quando a settembre ripartirà anche la mobilità dei lavoratori. A livello provinciale sarà opportuno trovare un'intesa con l'azienda di trasporto pubblico Mom sull'eventualità di turnazioni e variazioni di orario. So che alcuni dirigenti scolastici si sono già attivati per affrontare il problema del trasporto scolastico».
Alessandra Vendrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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