L'export della Marca torna a volare in 6 mesi spediti oltre 10mila carichi

Martedì 27 Luglio 2021
L'export della Marca torna a volare in 6 mesi spediti oltre 10mila carichi
I DATI
TREVISO L'export della Marca, assorbito lo choc del lockdown globale, è rapidamente ripartito e resta in crescita. In attesa dei valori ufficiali del primo semestre, previsti nei prossimi giorni, la conferma arriva anche da un indicatore indiretto: i certificati d'origine, cioè il documento con cui le aziende devono accompagnare i carichi destinati oltreconfine, si sono oramai stabilizzati quasi ai livelli pre-Covid. Da gennaio a metà luglio la Camera di commercio ne ha rilasciati, in provincia, 10.382 (per la precisione 5.420 negli uffici del capoluogo, e 4.920 nella sede di Conegliano). Già l'anno scorso, dopo il calo di primavera, ci si era attestati attorno a quota diecimila, ma, soprattutto, nei primi sette mesi del 2019 ne erano stati emessi 12.719. Lle richieste delle aziende si stanno avvicinando a quelle ordinarie, dell'epoca antecedente allo sconquasso della pandemia.
LA NOVITÀ
Rispetto a due anni fa, però, c'è una sostanziale differenza: oggi quasi un terzo dei certificati è rilasciato in via telematica. «Le disposizioni nazionali nel 2019 hanno introdotto sperimentalmente la procedura di stampa in azienda dei certificati di origine, riservata alle imprese in possesso di particolari requisiti - spiega il presidente dell'ente camerale trevigian-bellunese, Mario Pozza - Con la stampa in azienda l'impresa aderente, una volta completata l'istruttoria camerale di controllo e verifica dell'origine dei beni, riceve via PEC i file da utilizzare per la stampa del certificato e dei visti su altri documenti, che potrà stampare direttamente nei propri uffici. Questa procedura consente quindi all'impresa di non spostarsi dalla propria sede».
LA RICERCA
Se nel 2019, le ditte aderenti (considerando entrambe le provincie di operatività della Cciaa) erano una quindicina e i documenti così ottenuti 449, pari a neppure l'1,5% del totale, attualmente, grazie anche alla campagna di sensibilizzazione in materia attuata da piazza Borsa, utilizzano il servizio 260 realtà e le pratiche sono salite a 4.285, ovvero il 30% di tutte quelle lavorate. «Considerato i circa 30mila certificati rilasciati ogni anno, si comprende il risparmio in termini di carta e di spostamenti, a tutto beneficio della sostenibilità», sottolinea Pozza. Capita ancora che qualche funzionario doganale, ad esempio, in alcuni paesi dell'Asia centrale, a volte, faccia difficoltà a riconoscere il certificato d'origine telematico (come previsto dagli accordi internazionali). Dalla Camera di commercio invitano a segnalare eventuali casi. Nel primo trimestre dell'anno, secondo l'Istat, le esportazioni trevigiane erano cresciute del 5,4% su base annua, mentre era stato recuperato anche il divario rispetto a due anni prima, fatto salvo per un residuo meno 0,2%. «Speriamo adesso che il trend positivo si rafforzi e si estenda a tutti i settori e non trovi freno nei fortissimi rincari dei prezzi delle materie prime che le nostra aziende stanno purtroppo accusando», rimarca il presidente.
M.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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