L'EVENTO
TREVISO L'autobus rallenta e strombazza. Ma loro non si muovono dall'ingresso.

Lunedì 21 Ottobre 2019
L'EVENTO TREVISO L'autobus rallenta e strombazza. Ma loro non si muovono dall'ingresso.
L'EVENTO
TREVISO L'autobus rallenta e strombazza. Ma loro non si muovono dall'ingresso. Sono sorelle, mogli, figli, parenti, amici. Tengono alto il biglietto in mano: perchè i 70 anni del coro Stella alpina al Teatro Comunale non si possono perdere per nulla al mondo. E l'autobus? Che attenda. Scene da concerto rock in un sabato d'autunno. I ragazzi di via de Coubertin fanno sempre il pienone.
IL COMPLEANNO
Entrano in scena con la camicia a scacchi rossa, si dispongono, e ci raccontano tutta la loro passione. Ventenni e ottuagenari, bocia e senior. E, dentro al cuore, il ricordo di quei 71 ex coristi andati avanti. Un amarcord lungo due ore. Con le canzoni più amate dai grandi classici ai De Marzi, dai canti bellici ai nuovi successi. E, godibilissimo, il racconto. Diego Basso, ormai da 30 anni alla guida del complesso, ne conosce vizi e virtù. La prima standing ovation è per Gino, 62 anni di onorato servizio. Ex solista del coro ha poi ceduto lo scettro a Lino Zandonà, ad oggi il front man del gruppo. Poi c'è Bepi Menegazzi, detto il primario in quanto storico portiere del Ca' Foncello. «Ogni nuovo corista ha un suo padrino - spiega Basso - a Bepi ne sono capitati due. Uno è diventato prete e uno sindaco». Si alza Mario Conte, in prima fila e in borghese. «Perchè chi non fa le prove, non fa neanche il concerto», lo canzonano i suoi.
LA STORIA
Basso racconta le fasi per decenni: gli esordi con i concerti a Vienna, a due anni dalla fondazione, nel 1949. Il juke-boxe vocale manda uno dei successi di sempre, La Montanara. Si passa agli anni Sessanta: nel 1964 il coro incide due album e nel 1968 inaugura la tradizione del concerto di Natale a San Francesco. Agli anni Ottanta risale la costruzione della sede di via de Coubertin: ancora oggi ognuno ha il proprio goto di vetro. In questo periodo entra anche Sergio Pozzobon, memoria storica dello Stella Alpina. Ma sono gli anni Novanta a proiettare il coro in testa alle hit-parade. Basso racconta lo strampalato incontro con Adriano Celentano e come il coro sia finito (a propria insaputa) nel suo Lp con Sanmatio. «Avevamo inciso con lui l'ascensore, una canzone di cui non era per nulla contento. Poi per un giro strano ci siamo ritrovati sul Corriere della Sera». A quegli anni risale il concerto davanti a Papa Giovanni Paolo II che, stufo di sentire le prove di Ave Maria e canti sacri, chiese qualcosa di diverso. «Gli cantammo Balla Marietta». Poi gli anni di Limiti, Domenica In e Mara Venier. E le tournèe. 7 premi nazionali, 20 pubblicazioni, 14 cd, 1124 concerti. E alla fine, nel bis, pure al sindaco è concesso cantare. «Io ero molto severo: prima del concerto a San Francesco vietato urlare - ricorda Basso - e cosa fa il sindaco? Litiga con la morosa. Ma siccome era davvero ligio, pur di non farsi prendere la mano è sceso dalla macchina e tornato a casa a piedi. Da Cittadella». Conte non sa più dove guardare, la platea si diverte assai. Finalone con Benia Calastoria. In piedi anche tutti gli ex coristi arrivati a Treviso per l'occasione. «Il coro è uno ed è formato da tutti quelli che hanno indossato questa divisa», conclude Basso, abbracciando i suoi ragazzi. (ef)
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