Influenza, boom di contagi: «A letto 100mila trevigiani»

Sabato 22 Febbraio 2020
L'ALLARME
TREVISO «Stiamo facendo fronte a una situazione assolutamente anomala» dice Roberto Rigoli, direttore dell'unità di Microbiologia dell'ospedale di Treviso. Non si era mai vista un'ondata di influenza come quella che sta costringendo a letto migliaia di trevigiani. A differenza degli altri anni, stavolta i virus influenzali si sono presentati tutti assieme, l'H1N1, l'H3N2 e il tipo B, sommandosi a un numero sempre più alto di contagi legati ai rhinovirus e ai metapneumovirus che si concentrano in questo periodo, pur restando presenti tutto l'anno, e che non sono coperti dal vaccino. Un mix che sembrava impensabile. Adesso si è nel picco dei contagi da influenza. Ancora non si scende.
I DATI
Le stime dell'osservatorio regionale dicono che solo la settimana scorsa sono stati contagiati oltre 10mila trevigiani. Compresi più di 1.200 bambini con meno di quattro anni, la fascia d'età più colpita. Alla fine dell'epidemia saranno in tutto circa 100mila le persone che avranno dovuto fare i conti con febbre, mal di testa, tosse e dolori articolari. Numeri tutt'altro che secondari nel bel mezzo dell'allerta per il nuovo coronavirus cinese, che inizialmente dà gli stessi sintomi simil influenzali. Fino ad ora nella Marca sono state controllate sette persone rientrate dall'Oriente. Fino ad ora le verifiche hanno dato esito negativo. In tutto ciò, l'influenza sta facendo lavorare i pronto soccorso a pieno ritmo. A Treviso si viaggia sempre sui 300 accessi al giorno. Nelle unità di Medicina del Ca' Foncello sono stati allestiti i cosiddetti letti bis, i posti aggiuntivi. Si arriva a contare quasi 40 ricoveri al giorno.
«Nell'ultima seduta di controlli abbiamo eseguito una quarantina di test alle persone che si erano rivolte al pronto soccorso. Di questi, 23 sono risultati positivi per virus influenzali o simil influenzali. Più della metà fa il punto Rigoli il numero di contagi legati all'influenza. Il numero adesso si è stabilizzato. Ma la discesa non è ancora iniziata. Il picco ha accumulato un ritardo rispetto a quello che ci si aspettava». «I diversi tipi di influenza si sono presentati nello stesso momento: i virus H3N2 e H1N1 dell'influenza A e quella dell'influenza B sottolinea il primario è una situazione anomala. Mentre continuano a circolare in modo insistente i rhinovirus e a metapneumovirus, che non sono coperti dal vaccino. Quest'anno abbiamo di tutto».
LO STUDIO
Se emerge il contagio in una persona che si era vaccinata contro l'influenza, la Microbiologia di Treviso procede al sequenziamento genetico per verificare eventuali variazioni del virus. È' uno studio fondamentale soprattutto in vista della definizione del vaccino per il prossimo anno. Negli ultimi mesi l'Usl della Marca ha registrato due casi di complicanze gravi legate all'influenza. E, purtroppo, il decesso di una bambina. Alla fine di gennaio è mancata Emma Vitulli, residente a Silea, uccisa a soli dieci anni da una grave complicanza cerebrale post-infettiva correlata proprio al virus dell'influenza di tipo B, arrivato a causare una encefalopatia necrotizzante acuta. Non era vaccinata perché non rientrava in nessuna delle categorie a rischio. Lo scorso novembre, inoltre, si era temuto per una 60enne di Vittorio Veneto, che non si era vaccinata anche se già colpita da altre patologie. In questo caso c'era stato l'intreccio di due virus: all'A-H3N2 dell'influenza stagionale si era aggiunto un rhinovirus, responsabile di sindromi simil influenzali. La donna è comunque riuscita a recuperare. E adesso è fuori pericolo.
Ma. Fa.
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