TREVISO - (zan) La vicenda della tassa sull'ombra finisce anche nella aule del Parlamento e della politica nazionale. Antonio De Poli, senatore vicentino dell'Udc, (nella foto) chiede al ministro dell'Economia, Piercarlo Padoan, di chiarire, attraverso una circolare interpretativa, l'ambito e le modalità di applicazione della norma statale da cui discende la richiesta di pagamento del tributo. «Quanto accaduto a Conegliano è un esempio scandaloso di come la burocrazia possa diventare un ostacolo concreto per chi fa impresa, soprattutto per le piccole aziende - attacca il rappresentante dell'assemblea di Palazzo Madama - Siamo di fronte a un accanimento nei confronti delle imprese. La tassa scaturisce da un'interpretazione, secondo molti discutibile, della norma in questione: parliamo del decreto legislativo numero 507/1993 che equipara l'ombra delle insegne di bar e negozi all'occupazione di suolo pubblico». Il parlamentare centrista veneto non nasconde la sua indignazione: «È una follia tributaria». E per questo assicura di voler andare fino in fondo alla questione e innanzitutto sollecita il dicastero dell'Economia (lo stesso a cui si è rivolto anche il sindaco di Conegliano Zambon)a far luce sulla vicenda e sulla possibilità di evitare un'interpretazione rigida della prescrizione.
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