Il sindaco annuncia maggiori risorse «Pronti a organizzare tanti eventi»

Domenica 9 Maggio 2021
Il sindaco annuncia maggiori risorse «Pronti a organizzare tanti eventi»
I COMMENTI
TREVISO «Qui parliamo di sociale, educazione, volontariato. I professionisti che prendono i soldi sono da un'altra parte». In questa battuta del sindaco Mario Conte sintetizzato lo spirito del Presidio dello sport, ieri mattina in piazza a Treviso: senza nulla togliere all'agonismo di vertice (che tante soddisfazioni ha regalato in questi anni anche ai tifosi nostrani), la priorità oggi è rivolta allo sport dilettantistico di base. A quella moltitudine di squadre e società che, avviando i ragazzi alla pratica sportiva, svolgono una indispensabile funzione di promuovere stili di vita sani e attivi e di educare alla competizione leale e al rispetto delle regole.
L'APPELLO
«Lo sport deve ripartire: è un servizio sociale, è alla base della crescita dei nostri ragazzi - ha ribadito Conte - Ogni anno l'amministrazione comunale insieme al Coni premia dei giovani atleti per aver raggiunto risultati di eccellenza. Dei loro coetanei, purtroppo, invece sono in coda al Sert, per essere caduti in qualche dipendenza. E' questo il rischio più grave che stiamo correndo per le nostre comunità: sostenere le attività sportive significa indirizzare i nostri ragazzi verso ambienti puliti e formativi, tenerli lontani da esempi negativi, insegnare loro la capacità di stare in squadra, fare gruppo, lavorare per tagliare un traguardo». Il Comune farà la propria parte, per quanto possibile, per sostenere le società sportive locali e per far sì che The sport must go on (Lo sport deve andare avanti), secondo lo slogan della giornata, hanno assicurato il primo cittadino e il vicesindaco Andrea De Checchi: «Per un anno e mezzo lo sport è finito fuori dai radar - ha affermato il numero due della giunta -. Il pericolo è che famiglie e ragazzi scelgano di fare altro. Per questo dobbiamo riportare tutti gli sport al centro dell'attenzione».
De Checchi ha ricordato che Treviso sarà Città europea dello sport nel 2022: «Abbiamo deciso la candidatura l'anno scorso, nel momento più buio, proprio per ridare visibilità a questo mondo. Già in questo 2021 aumenteremo le risorse investite in eventi e iniziative: investire nello sport oggi significa spendere meno domani per recuperare chi ha deviato dalla strada giusta».
IL PERICOLO
Non può che concordare Mario Sanson, delegato provinciale del Coni: «Dietro allo sport d'elitè che ammiriamo in televisione - ha sottolineato il dirigente, affiancato dal suo storico predecessore Giovanni Ottoni - sta succedendo qualcosa di terrificante. Le società stanno continuando a resistere per sopravvivere, ma non ora sono al limite. Ecco, noi siamo qui per ricordare a tutti la valenza dello sport nella crescita dell'individuo e della società». Aspetto ancora più sensibile se si parla di persone con disabilità: nel cuore del capoluogo della Marca, ieri, c'erano anche i rappresentanti di molte società trevigiane attive anche nell'ambito paralimpico e alcuni atleti: «Per i nostri ragazzi lo sport aiuta a mantenersi in salute, è un momento di socialità, un vero e proprio pezzo di welfare - rimarca Marco Mestriner, del Comitato paralimpico provinciale, nonché giocatore e allenatore - Se non troviamo soluzioni ai problemi attuali, ne subiremo gli effetti nei prossimi anni: chi si allontana, difficilmente si riavvicinerà». M.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci