IL NODO
CASTELFRANCO L'Istituto oncologico veneto si prepara ad accentrare nell'ospedale

Giovedì 16 Maggio 2019
IL NODO CASTELFRANCO L'Istituto oncologico veneto si prepara ad accentrare nell'ospedale
IL NODO
CASTELFRANCO L'Istituto oncologico veneto si prepara ad accentrare nell'ospedale di Castelfranco praticamente tutte le proprie attività chirurgiche. E, come confermato dal direttore Giorgio Roberti, attraverso queste garantirà i servizi anche ai pazienti con problemi di salute diversi dai tumori. Per almeno altri due anni, comunque, la parte generalista dell'ospedale gestita dall'Usl della Marca, accanto a quella dello Iov, potrà contare su un proprio settore chirurgico. Poi si vedrà. La chirurgia generalista non verrà persa del tutto. Dopo le polemiche e le proteste, le schede ospedaliere hanno ufficializzato l'attivazione di 20 posti letto: 15 per la chirurgia generale, seguita da Montebelluna, e 5 per la vascolare, curata dal Ca' Foncello.
LE CONFERME
Gli specialisti dell'Usl trevigiana - una equipe con sei camici bianchi - useranno le sale operatorie passate allo Iov per garantire in primis il supporto necessario al pronto soccorso, che conta 40mila accessi all'anno. Alla fine del 2020 la Regione deciderà se confermare il settore chirurgico generalista o meno. «E' stata accolta la proposta avanzata anche dal sindaco Stefano Marcon specifica Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca i posti letto di Chirurgia verranno tolti se non verranno usati. Ma noi non abbiamo alcuna intenzione di lasciarli vuoti. Quindi il problema non si porrà». Con l'approvazione delle schede ospedaliere si ha la certezza: l'ospedale di Castelfranco sarà diviso in due lasciando 189 posti letto alla parte generalista e facendone passare 165 allo Iov. In questo passaggio, sarà potenziata l'area medica gestita dall'Usl, che potrà contare su 80 posti letto. Neurologia ne avrà 22 e gestirà gli ictus. Sono confermate anche Nefrologia e Angiologia. Cardiologia avrà 20 posti con attività di emodinamica garantita 24 ore su 24. Ostetricia è confermata. Così come Pediatria e Patologia neonatale. Sono stati mantenuti anche i sei posti letto di Terapia intensiva cardiologica. «Basterebbero questi a chiarire che non c'è proprio alcuna intenzione di chiudere l'ospedale di Castelfranco», sottolinea Benazzi. «Non potrà mai essere chiuso incalza Giuseppe Toffolon, direttore degli ospedali dell'ex Usl 8 i servizi che garantisce sono indispensabili e non possono essere erogati da altri». I vertici dell'Usl della Marca e quelli dello Iov ora stanno definendo protocolli d'intesa specifici. «Ci saranno sorprese», assicura Benazzi. Per il momento restano top secret.
L'ISTITUTO
«L'Istituto oncologico non ha limiti mette in chiaro Roberti, guida dello Iov a Castelfranco con le strutture già passate dall'Usl a noi abbiamo continuato e continueremo a garantire le attività che venivano fatte in precedenza. Anche quelle non oncologiche. Lavoriamo in base alle esigenze della popolazione del distretto di Asolo e di tutto il Veneto». Il piano definitivo prevede la concentrazione nella città del Giorgione delle attività oncologiche di alta specializzazione dello Iov: in tutto sette strutture complesse. E' anche prevista l'attivazione della Radioterapia per un investimento di 7,3 milioni di euro. «Abbiamo presentato lo studio di fattibilità alla commissione tecnica regionale per la costruzione di quattro bunker nell'area ospedaliera rivela Roberti l'autorizzazione è arrivata. Ora stiamo attivando la procedura di affidamento della progettazione esecutiva». Un investimento, questo, che secondo molti certifica la volontà di mantenere stabile nel tempo la sede dello Iov a Castelfranco. A luglio, poi, passeranno dall'Usl allo Iov altre tre strutture: Oncologia, Onco-ematologia e Chirurgia senologica. Ma la protesta per la riduzione dei posti della parte generalista non si placa. «Si prosegue con i tagli. La Regione tira dritto e il sindaco sta zitto scrive il comitato Difendiamo il nostro ospedale Castelfranco, nonostante 20mila firme e tre manifestazioni di piazza, diventa l'ultima ruota del carro del Veneto». «E' la prova di quanto contino il sindaco Marcon e il consigliere regionale Nazzareno Gerolimetto: nulla di nulla mette il carico Sebastiano Sartoretto del Pd la responsabilità di quanto sta accadendo è innanzitutto dei leghisti che governano il Comune. Questi parlano comunque di grandi risultati. Ma ormai la verità è sotto gli occhi di tutti. Da parte nostra continueremo la battaglia a tutto campo». (mf)
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