Ex Zanussi la zona nord torna all'asta per 5,7 milioni

Mercoledì 17 Marzo 2021
CONEGLIANO
Un futuro ancora tutto da definire per la più estesa area produttiva dismessa nel cuore del centro cittadino, per la cui riqualificazione non bastano le idee e i buoni propositi, ma servono investimenti massicci da parte di chi la dovesse acquistare. Una nuova asta a un prezzo base di 5 milioni e 700mila euro (rispetto ai 7 milioni di quella precedente del 24 settembre 2020, che è andata deserta) è stata fissata per il 14 maggio prossimo per la vendita in blocco, e quindi senza suddividerla in lotti, della zona nord dell'area ex Zanussi, in precedenza Zoppas, a quasi nove anni di distanza dal fallimento, dichiarato il 17 maggio 2012, della Conegliano Iniziative Immobiliari, che ne era proprietaria. Si tratta di un terreno parzialmente edificabile nel cuore della città, esteso 91.846 metri quadrati, dove sorgono alcuni fabbricati industriali dismessi, mentre altri sono stati abbattuti, in vista della costruzione di nuovi fabbricati, che non sono stati più realizzati. È compreso tra via Pittoni, via Battisti, via Manin, via Maestri del Lavoro e la ferrovia. Al suo interno si trova l'area dell'ex fonderia, estesa circa 23mila metri quadrati, di proprietà comunale. Per la vendita dell'area della società fallita si procederà con procedura competitiva ed offerte minime al rialzo di 100mila euro rispetto al prezzo base, nello studio di Treviso del dottor Giovanni Francescon, che con il collega Danilo Porrazzo è curatore fallimentare della Conegliano Iniziative Immobiliari, nominati a suo tempo dal giudice delegato del tribunale di Treviso Antonello Fabbro, che ne è ora presidente.
Non è stato facile per i curatori fallimentari assegnare un valore all'area per la sua vendita all'asta, legato a quella che sarà la sua futura destinazione, dopo che ancora del febbraio del 2012, prima del fallimento, era decaduta la convenzione decennale che prevedeva di realizzare una volumetria di 200mila metri cubi, di cui 22mila di edilizia pubblica. Su richiesta degli stessi curatori, il Comune aveva avanzato delle proposte, con l'indicazione di possibili interventi, senza riproporre la vecchia volumetria che avrebbe dovuto essere almeno essere dimezzata. Dopo che la prima asta era andata deserta, i curatori si sono incontrati con il comitato dei creditori per concordare una nuova gara a un prezzo base ribassato rispetto a quello precedente. (g.p.m.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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