Dodici indagati per la morte di Mattia

Mercoledì 9 Giugno 2021
Dodici indagati per la morte di Mattia
MONTEBELLUNA
È salito a 12 il numero degli indagati per la morte di Mattia Battistetti, il giovane di 23 anni che ha perso la vita a fine aprile travolto da un carico nel cantiere di via Magellano. L'accusa, per i titolari delle due ditte coinvolte, la ditta di costruzioni Bordignon e l'Altedil di Trevignano, per cui Mattia lavorava, oltre che per altre dieci persone, è di omicidio colposo. E, nell'ambito delle indagini della Procura, per oggi è stato fissato un altro sopralluogo in cantiere dopo quello di venerdì scorso. Tutto ciò allo scopo di far giustizia, come chiesto dalla mamma Monica sia il giorno dei funerali sia nei giorni scorsi. Per effettuare delle verifiche e delle prove, oggi verrà smontato il braccio della gru maledetta che ha fatto piovere su Mattia un carico di impalcature da 15 quintali. Anche nei giorni scorsi i tecnici dello Spisal, assieme all'ingegnere nominato dalla Procura di Treviso, si sono recati in via Magellano per effettuare ulteriori rilievi. L'inchiesta, a poco più di un mese dall'accaduto, continua dunque spedita. E si arricchisce di ulteriori sviluppi. Mentre, per la famiglia Battistetti, da quel giorno tutto si è fermato, tranne le lacrime.
RABBIA NON SOPITA
Per riuscire a trovare un senso per quello che è successo, i familiari di Mattia sono fermi sulla richiesta di giustizia. «Chi ha sbagliato deve pagare -ha detto Monica Michielin, la madre del 23enne che venerdì scorso ha seguito il sopralluogo dei tecnici dello Spisal in via Magellano- Cosa chiedo alla giustizia? Di fare giustizia, per Mattia, che non sopportava i soprusi -continua la madre- Ha sempre combattuto per la giustizia ed è questo che faremo anche noi per lui. Già dobbiamo dire un grande grazie a chi sta indagando». Lei stessa ha ricordato che «nessuno è venuto da noi. So che qualcuno si è fatto sentire tramite gli avvocati. Ma nessuno è venuto qui». Dalla famiglia, invece, è andato più volte il sindaco di Montebelluna Elzo Severin, che ricorda con grande affetto Mattia, che era anche un suo assistito, prima della pensione. «Con la ditta -spiega il sindaco- sto cercando di far porre una piccola aiuola nel cantiere, a ricordo della tragedia. Con Contarina, invece, sto cercando di arrivare ad avere lo spazio particolare per la tomba, come i familiari chiedono. Hanno avuto una tragedia troppo grande. Da dove possono ripartire?».
LUTTO SENZA CONFINI
Ma Severin usa parole d'affetto anche per la ditta Bordignon, con la quale il Comune ha relazioni vecchie di anni. «Non sono ancora riuscito a parlare direttamente con i titolari -dice- ma solo con i tecnici. Non se la sentono. Per come li conosco, credo che siano umanamente distrutti. Non sono assolutamente gli imprenditori con il pelo sullo stomaco di altre situazioni; credo che se non hanno fatto visita alla famiglia non sia per freddezza e credo che abbiano vissuto quel lutto come un loro lutto».
Laura Bon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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