Docg al voto: i nomi dei 24 candidati

Giovedì 10 Settembre 2020
Docg al voto: i nomi dei 24 candidati
VALDOBBOBIADENE
I nomi sono svelati. Ora la partita è a carte scoperte. Ieri la Docg ha reso noto l'elenco definitivo delle candidature ammesse alle votazioni, per il rinnovo del Consorzio, all'assemblea già convocata per il primo ottobre al teatro Careni di Pieve di Soligo. Da qui usciranno i 15 nomi che formeranno il nuovo direttivo e il nuovo presidente. Nomi che escono dopo una delle lotte di potere più forti che la terra della Docg abbia mai visto.
LE LISTE
Ecco allora la rosa dei candidati alla nuova era del Prosecco. Per gli imbottigliatori: Simone Cecchetto di Ca' di Rajo, Loris Vazzoler di Santa Margherita, Giorgio Panciera di Carpenè Malvolti, Stefano Bottega, Giorgio Polegato per Astoria, Gianfranco Zanon per Spumanti Valdo, Stefano Gava per Villa Sandi, Elvira Bortolomiol, Gianluca Bisol e Francesco Drusian. Per i vinificatori: Ivo Nardi di Perlage, Gabriella Vettoretti di Tordera, Franco Varaschin per la Cantina produttori di Valdobbiadene, Giuseppe Collatuzzo per la Cantina di Conegliano e Vittorio Veneto, Gianpiero Tittonel per la cantina Colli del Soligo, Giovanni Lisi per Ce.Vi.V., Norma Possamai di Spumanti Dal Din e Fderico Dal Bianco di Terre di Ogliano. Per i viticoltori: Elena Moschetta di Biancavigna, Lodovico Giustiniani di Borgoluce, Cinzia Sommariva di Palazzo Rosso, Giuseppe Carlet di Al Col, Marco Spagnol e Isabella Collalto.
LA LOTTA
Insomma quel che ormai passerà alla storia come il ribaltone del cda della Docg pare aver dettato il corso. Ma andiamo con ordine. Tutto è nato durante il consiglio di amministrazione della Docg, che avrebbe dovuto ratificare le liste dei candidati per le prossime elezioni, se non fosse che i ribelli guidati da Lodovico Giustiniani e Cinzia Sommariva, hanno deciso di sferrare il loro colpo. Una lotta, vinta, diretta a depennare otto nomi e ridurre il peso specifico dei vinificatori, che hanno perso due poltrone. Un duro colpo per l'oramai isolato presidente uscente Innocente Nardi, che in un video messaggio registrato prima del Cda aveva affermato che lo scontro «rischia di minare il futuro dei nostri figli». Ma quel che è parso come un colpo di scena era solo il colpo di coda di mesi di polemiche iniziate con la nomina del patron di Borgoluce, Giustiniani, come rappresentate della Docg nel comitato Unesco al posto di Nardi. Già allora le squadre in campo erano chiare, come era chiaro che Nardi non rappresentava più l'intera Docg, che sempre più scalpitava per la propria identità.
GLI SCONTRI
Troppe scelte non condivise, come quella della riduzione delle rese per ettaro, arrivata come fumo negli occhi per i ribelli. Mesi di scontri e di accuse fino al ribaltone, che Nardi non ha tardato a definire un golpe. Dalle liste decise dal comitato elettorale sono stati depennati sei candidati delle cooperative, un viticoltore e un imbottigliatore. Il nuovo Cda sarà composto da sei imbottigliatori, cinque vinificatori e quattro viticoltori. Le nuove liste ora saranno inviate a tutti i soci; 265 persone che rappresentano circa 6.500 lavoratori diretti nel settore. Al voto manca meno di un mese. I toni resteranno caldi, come pure gli animi. Nel mezzo una vendemmia che rimarrà nella storia.
Elena Filini
Manuela Collodet
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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