Caso Regeni, altre polemiche sullo striscione

Giovedì 18 Luglio 2019
Caso Regeni, altre polemiche sullo striscione
MOGLIANO
C'è ancora malumore intorno alla vicenda dello striscione su Giulio Regeni. Dopo il regalo di Giacomo Nilandi a Bortolato in Giunta e la decisione di affiggerlo sulla facciata della biblioteca, diversi moglianesi che avevano partecipato alla raccolta firme di sensibilizzazione hanno espresso il proprio disappunto sui social.
BOTTA E RISPOSTA
«E' una soluzione compromissoria che ci scontenta» hanno in sostanza affermato. Sulla stessa lunghezza d'onda è Daniele Ceschin. «Penso che la soluzione di metterlo sulla facciata della biblioteca non sia ottimale in quanto l'unica posizione che ha senso è quella della facciata del Municipio-ribadisce- Il municipio come casa di tutti per  una battaglia che non è quella solamente per fare luce sulla vicenda di Giulio Regeni ma su tanti altri casi». La minoranza anticipa che non è disposta a transigere, e tornerà alla carica durante il prossimo consiglio comunale. Ma il sindaco rispedisce la polemica al mittente. «E' una polemica inutile: il protocollo Amnesty chiede una sede importante non il Municipio. Regeni era un ricercatore, quale luogo migliore della biblioteca? L'abbiamo anche fatto sistemare in un luogo riparato per evitare che si scolorisca. Consiglio alla minoranza di impegnarsi di più su altre questioni, io ribadisco la mia vicinanza alla vicenda». Bortolato ribadisce il si all'impegno per la verità. «Dalla Lega non è arrivata nessuna pressione. Ho scelto io di non appendere manifesti sul municipio. È un edificio di valore storico, tutelato dalla Soprintendenza. Da architetto non mi sta bene che vengano messi cartelloni». Ma Ceschin tira dritto. «Chiederò il ripristino dello striscione sulla facciata del municipio. Bortolato deve tenere conto dell'appello di oltre 300 cittadini e di 15 associazioni. Non nascondersi dietro il fatto che lo striscione era scolorito». Secondo Ceschin la questione Regeni è indicativa di una linea di condotta che caratterizzerà il prossimo quinquennio. L'ex vicesindaco rammenta poi le tappe che hanno scandito la richiesta e ricorda la contrarietà di Azzolini. «In un consiglio del 30 settembre 2017 l'ex sindaco disse: dato che da tanto tempo troneggia questa scritta verità per Giulio come si chiama? Regeni- credo che questo (il messaggio della bandiera serenissima) sia un messaggio ben più importante da impegnare il consiglio comunale e da appendere, ma no di queste dimensioni, ben più grande di questa scritta che non capiamo perché deve ancora troneggiare sul palazzo». Il gruppo di minoranza non lascerà cadere la cosa e continuerà a pungolare il sindaco e la Giunta.
Elena Filini
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