A poche ore dalla sentenza choc il padre della bimba ha l'animo sollevato. Ringrazia

Giovedì 4 Giugno 2015
A poche ore dalla sentenza choc il padre della bimba ha l'animo sollevato. Ringrazia la Procura e il tribunale dei minori, gli psicologi, i carabinieri e l'avvocato Paolo Pastre che da 3 anni lo segue e al quale riconosce il merito di aver fatto trionfare la giustizia. «Adesso -attacca- non so cosa farò. Non so nemmeno se serve fare una causa civile e chiedere i danni. Ora penso al benessere di mia figlia e del fratellino. Lei non ha ancora superato i traumi di questa storia allucinante che l'ha provata nel più profondo dell'anima. Da 3 anni è seguita dagli psicologi che si occupano anche di me e di mia moglie. Vorremo gettarci subito tutto alle spalle ma non sarà possibile».
Come scoperto che sua figlia era vittima di abusi?
«Ce lo ha fatto capire. Non voleva più andare a trovare la famiglia del 17enne, alla quale eravamo legati da amicizia. Ci ha detto cosa le era stato fatto».
La vostra reazione?
«Ho chiesto un incontro al papà del ragazzo. Hanno negato l'evidenza dando della bugiarda a mia figlia, ma si sono contraddetti, soprattutto il 17enne, confermando quanto diceva la mia piccola».
La mossa successiva?
«La denuncia. Poi ci siamo subito fatti assistere dagli psicologi e dall'avvocato Pastre».
I rapporti con gli ex amici?
«Un inferno. Hanno detto che mia figlia si era sbagliata, che si era inventata tutto. Che io l'avevo istruita per estorcere dei soldi. E pensare che se avessero chiesto scusa, accettando un percorso di sostegno psicologico per il figlio, nemmeno ci sarebbe stato il processo».
Adesso cosa farà?
«Non posso ignorare le accuse che mi sono state falsamente mosse. Non sono un ricattatore. Acquisite le carte del processo di Venezia, è già partita la denuncia per calunnia».

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