VENTURA: SONO GIORNI DIFFICILI SPUNTA CONTE: CHE DISASTRO

Sabato 18 Novembre 2017
VENTURA: SONO GIORNI DIFFICILI SPUNTA CONTE: CHE DISASTRO
NAZIONALE
«Chi vince festeggia, chi perde spiega», sentenziò Julio Velasco, guru del volley mondiale. E allora Gian Piero Ventura deve giustificare l'apocalisse. In realtà la mancata qualificazione è meno obbrobriosa di varie uscite al primo turno, perchè questa Svezia vale più della Corea del Nord del 1966, in Inghilterra, della Nuova Zelanda che eliminò Lippi a Sudafrica 2010 e della Costa Rica che indusse Prandelli alle dimissioni, tre anni fa. Il tecnico genovese fra due mesi compirà 70 anni, il meglio l'ha dato sino a due stagioni fa, al Torino, agli ottavi di Europa league. Aveva inanellato anche doppie promozioni, con Cagliari e Lecce, e salvezze. «Carriera di buon livello - argomentava Sacchi -, anche se non eccelsa. Da non distruggere». Ventura potrebbe ritirarsi qui, ma Trapattoni resistette sino a 75 anni, con l'Irlanda, inseguendo tuttora altre nazionali. «Resterò il primo tifoso azzurro - aggiunge all'Ansa il veterano degli allenatori italiani - al mio successore auguro di riportare l'Italia dove merita. Sono giorni difficili, di profondo dispiacere e incompiutezza. Guidare la nazionale trasmette senso di appartenenza ed orgoglio, non ci può essere niente di più grande. Ho lavorato con tutto me stesso, senza arrivare laddove ero convinto, con ragazzi che mai smetterò di ringraziare. Preparando i più giovani al grande salto. Nel calcio, le vittorie sono sempre il prodotto del merito di tanti; l'insuccesso (soprattutto il più doloroso) impone risposte a una lunga serie di interrogativi. Ma le sconfitte non hanno una sola verità».
L'EREDITÀ CONTE
Ventura paga il subentro ad un ex ct molto apprezzato che con gli stessi uomini nel 2014 è arrivato con un gioco convincente ai quarti di finale agli Europei. Proprio Antonio Conte lascia uno spiraglio: «La mancata qualificazione è un disastro. Il mio ritorno? E' un momento estremamente difficile per il calcio italiano, i dirigenti si prendano tempo per risolvere i problemi». Conte tornerebbe volentieri, magari più per il mondiale del 2022, in Qatar. O meglio, anche subito, l'importante è che possa allenare anche un club, perchè con solo una decina di partite l'anno si annoia. Zeman seduce sempre: «Se Tavecchio vuole continuare - sillaba il tecnico del Pescara, 70 anni - vuol dire che è convinto di poterlo fare. Ancelotti - prosegue - potrebbe andare bene, si sente però più allenatore di club, non solo per motivi economici: io da 20 anni mi nego alle nazionali, preferisco stare sul campo ogni giorno». Montella (Milan): «Non serve una rivoluzione, bastano uomini con conoscenza sportiva e nomi che facciano capire cosa significa l'azzurro». Moratti, ex presidente dell'Inter: «Ancelotti è perfetto, Tavecchio? Dipende dai programmi e dalla sua convinzione».
Lunedì, in consiglio federale, il presidente Tavecchio spiegherà le candidature, da Ancelotti (licenziato dal Bayern) a Ranieri (Nantes, Francia), passando per Mancini (Zenit San Pietroburgo) e Conte (Chelsea). Il presidente dovrebbe restare in sella, solo l'Aic l'ha sfiduciato. Non c'è fretta per il ct, perchè le qualificazioni a Euro 2020 inizieranno a marzo '19, precedute però dalla Uefa Nations League.
Vanni Zagnoli
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