PESI
Laurel Hubbard, atleta neozelandese del sollevamento pesi, ai prossimi Giochi

Martedì 22 Giugno 2021
PESI
Laurel Hubbard, atleta neozelandese del sollevamento pesi, ai prossimi Giochi di Tokyo farà la storia dello sport. Per il momento fa la miccia della polemica. Perché Laurel fino a otto anni fa, quando ne aveva 35, si chiamava Gavin ed era un uomo. Un sollevatore di pesi di scarso livello. Da quando ha effettuato la transizione a donna, invece, ha ottenuto medaglie mondiali, ai Giochi del Pacifico e del Commonwealth e adesso la qualificazione olimpica. Così sarà la prima transgender, almeno tra quelle ufficialmente certificate come tali, a partecipare alle Olimpiadi e con accreditate possibilità di medaglia: nella sua categoria, che è quella dei superpesanti, atleti di stazza superiore agli 87 chili, è quarta nel ranking mondiale. Potrà finire sui libri come la baronessa svizzero-americana Hélène de Pourtalès, velista che fu la prima donna olimpica e anche d'oro a Parigi 1900.
L'ALTRA
Per la verità c'è già anche un'altra transgender potenzialmente qualificata prima ancora di Laurel: è la statunitense Chelsea Wolfe, nella disciplina ciclistica della Bmx freestyle, in preallarme come riserva. Comunque sia Hubbard, che sarà anche la meno giovane tra le concorrenti per il prossimo oro nella sua categoria, è perfettamente in linea con i regolamenti sportivi in vigore dal 2015. Da allora le trans possono partecipare allo sport femminile anche a transizione non completata purché il livello di testosterone si mantenga per un anno precedente l'evento al di sotto di un certo livello (10 nanomoli per litro) e purché si impegnino a nessuna retromarcia, quanto meno sportiva, nei successivi quattro anni.
LA POLEMICA
La Hubbard è nel limite, ma già questo è elemento di polemica, non per lei ma per l'esistenza stessa di un confine, con l'eterna discussione che riguarda i frontalieri: 9,9 o 10,1 tema di discussione. Inoltre perfino la grande ex campionessa di tennis, Martina Navratilova, che fu ai suoi tempi paladina dei diritti Lgbt, si è schierata contro l'ammissione delle transgender, nell'ambito dell'uomo-donna e non viceversa, nello sport femminile: ha sostenuto che la pubertà maschile favorisce una maggiore densità ossea e muscolare negli individui, che possono successivamente sfruttare, da donne, le conquistate doti di forza e potenza. Il sospetto c'è, le misurazione scientifiche meno. Laurel dice: «Il mondo sportivo non era pronto dieci anni fa, quando ho fatto la mia transizione, forse non lo è ancora». Togliere il forse?
Piero Mei
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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