Il bilancio della Federazione italiana rugby continua il suo profondo rosso. Nonostante

Lunedì 11 Settembre 2017
Il bilancio della Federazione italiana rugby continua il suo profondo rosso. Nonostante i 45,8 milioni di euro di ricavi (solo il calcio ha più soldi), il conto consuntivo 2016 è stato chiuso con una perdita di 636.960,56 euro. Sforando i dati del bilancio di previsione (utile di 12.000 euro). Ciò si aggiunge ai passivi del 2015 (2.151.867,68) e 2013 (265.940,41). Portando a tre su quattro gli esercizi in perdita totalmente ricaduti sotto la presidenza di Alfredo Gavazzi.
Tale pessima gestione economica ne ha finanziato una altrettanto negativa nei risultati sportivi ed è finita sotto la scure del Coni. L'ente vigilante delle federazioni ha imposto un piano di rientro triennale del patrimonio della Fir a seguito della situazione debitoria. Piano approvato dal consiglio federale circa due mesi fa, ma «respinto al mittente proprio in queste ore dagli organi di controllo del Comitato olimpico - denuncia Pronti al Cambiamento, gruppo di opposizione (Morri, Zanovello consiglieri e 4 presidenti di comitato regionale) alla gestione Gavazzi - A ulteriore conferma dell'evidente inadeguatezza dell'attuale gestione Fir e del fatto che, purtroppo, i conti sono ormai considerati fuori controllo. L'atto formale avrà inevitabili conseguenze nell'approvazione del bilancio 2017».
La Federugby si è affrettata a emettere una nota di precisazione, non di smentita, sulla denuncia, di fatto avvalorandola: «Ci si limita a ricordare che la prima riunione utile della giunta Coni è il 21 settembre, dunque quanto affermato da Pronti al Cambiamento non può essere confermato o smentito». L'opposizione non parla infatti di «giunta Coni» (strumento politico), ma di «organi di controllo Coni» (enti tecnici). Di certo entro il 21 settembre Gavazzi cercherà con il Coni una soluzione al caso. Intanto incassa, secondo Pronti al Cambiamento, la bocciatura tecnica, con la restituzione del piano di rientro.
Di che cifre si parla? «La Fir - dice l'opposizione - è costretta a proporre al Coni un piano di ricostruzione del patrimonio netto che prevede le seguenti previsioni di utile: 885.686 euro nel 2017, 1.006.632 (2018) e 519.000 (2019). Nel prossimo triennio occorrerà dunque produrre utili e accantonarli per un totale di 2,4 milioni. Un compito già di per sè arduo, giocoforza se assegnato alla stessa gestione che quelle perdite ha generato».
© riproduzione riservata
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci