Allo stadio vietate pure le strette di mano

Domenica 8 Marzo 2020
IL PUNTO
In questo periodo il calcio, e lo sport in generale, è legato al tema relativo al Covid19 e anche un doppio ex di Udinese e Fiorentina, Stefano Fiore, dice la sua sulla difficoltà di giocare senza il supporto del pubblico: «È molto complicato dal punto di vista psicologico: giochi una partita come se fosse un allenamento, quindi l'aspetto mentale è difficile da gestire. Senti qualsiasi cosa, che sia l'allenatore o un avversario. Tutto ciò che hai intorno è nuovo, perché durante la settimana non hai lo stesso atteggiamento mentale della partita. Lì sai che stai giocando per vincere, per i tre punti: è tutto surreale. Anche se a volte ti trovi in stadi con pochi tifosi, è comunque diverso dal giocare a porte chiuse. Non è semplice trovare la concentrazione giusta».
Nella visione dell'ex centrocampista, però, l'Udinese ha comunque molte armi da sfruttare, su tutta la fisicità: «Probabilmente è la squadra più forte dal punto di vista fisico in Italia. Sta creando difficoltà a tutti proprio per questo. Credo che sarà un bel confronto: da una parte la potenza della difesa bianconera, dall'altra l'agilità e la velocità dei viola».
EMERGENZA VIRALE
Sono molte le misure adottate dalla Lega serie A per evitare situazioni contrarie a quanto indicato dall'Oms per prevenire il contagio. Oggi potranno accedere in tribuna stampa, distanti due metri l'uno dall'altro, al massimo 50 giornalisti, ai quali prima dell'ingresso allo stadio verrà rilevata la temperatura corporea. Non sono previste interviste da parte di calciatori, tecnici e dirigenti, vietate anche le strette di mani tra squadre (che entreranno in campo senza essere accompagnati dai bambini) e terna arbitrale prima della partita.
La situazione, sebbene si torni a giocare, resta delicata, e lo ricorda il presidente della Figc Gabriele Gravina ai microfoni di Rai Sport: «In caso di Coronavirus per un giocatore di Serie A, adotteremo tutti i provvedimenti necessari a garantire prima la tutela dei nostri atleti. Non possiamo escludere neanche sospensione del campionato». Nel frattempo pagano a caro prezzo l'emergenza in Italia gli arbitri della Serie A, che non sono stati designati dall'Uefa per le prossime gare di Europa League e Champions, per timore che possano essere veicolo di contagio del virus.
SCONTRO PER I DIRITTI TV
Fa discutere il secco no rifilato dalla Lega Calcio al Governo sulla richiesta della trasmissione in chiaro delle partite che si giocheranno a porte chiuse, come auspicato dal Ministro Spadafora. Il Codacons ha denunciato la Lega e fatto ricorso al Tar del Lazio.
Ste.Gio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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