Tbc, test anche sui compagni d'asilo

Mercoledì 22 Gennaio 2020
Tbc, test anche sui compagni d'asilo
CASO DI TUBERCOLOSI
ROVIGO È stato segnalato ieri un caso di malattia tubercolare a Rovigo. L'Ulss 5 polesana ha comunicato la positività per tubercolosi in un bambino di 5 anni ricoverato in Pediatria, iscritto a una scuola d'infanzia di Rovigo. Il bambino, seguito negli ultimi mesi in quanto in famiglia era venuto a contatto con un altro caso di tubercolosi, era risultato negativo al primo controllo. Nei giorni scorsi è stato sottoposto al secondo controllo di routine ed è risultato positivo al test.
L'INFEZIONE
La tubercolosi è una malattia infettiva e la forma più frequente è quella polmonare: ogni anno nel territorio dell'Ulss 5 si registrano dai 15 ai 20 casi in media e va ricordato che la trasmissione del bacillo non è facilissima. Inoltre, una persona che venga eventualmente in contatto con i bacilli della tubercolosi può infettarsi, ma senza sviluppare la malattia: succede solo al 5-15% delle persone con la cosiddetta infezione tubercolare latente. E questa condizione - spiega Epicentro, il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica - riguarda circa un quarto della popolazione mondiale. Il batterio infatti può rimanere quiescente per anni e il sistema immunitario può far fronte all'infezione.
CONDIZIONI BUONE
Nel comunicato stampa diffuso ieri dall'azienda sanitaria polesana si legge che il bambino con malattia tubercolare è in buona salute e sta effettuando le terapie necessarie: per quanto riguarda il rischio di infezione per gli altri bimbi o altre persone venute in contatto con lui, poiché è stata evidenziata la presenza di rari bacilli della tubercolosi nell'aspirato gastrico, pur in assenza di ulteriori sintomi, a scopo prettamente cautelativo i medici dell'Azienda Ulss 5 provvederanno a incontrare i genitori degli alunni frequentanti la scuola dell'infanzia e a eseguire gli accertamenti previsti dal protocollo regionale per i contatti in un caso di tubercolosi.
PREVENZIONE A SCUOLA
L'incontro a scuola non è ancora programmato, ma avverrà a breve: si sta decidendo infatti la prima data utile secondo la procedura prevista in questi casi, che si applica non appena è pervenuta la segnalazione. Il protocollo operativo prevede l'effettuazione del test cutaneo alla tubercolina. Si tratta del test che classicamente è utilizzato per la diagnosi dell'infezione tubercolare latente. Dal momento dell'eventuale infezione, cioè dell'avvenuta penetrazione nell'organismo umano del bacillo, allo sviluppo di una reazione positiva alla tubercolina (intradermoreazione secondo Mantoux o Tst) può trascorrere un periodo variabile dalle 2 alle 12 settimane.
TEST SUI BAMBINI
L'Ulss 5 spiega nel comunicato che le modalità di esecuzione del test saranno concordate al più presto, con i genitori, nell'incontro esplicativo che sarà organizzato dai medici dell'azienda Ulss 5 insieme alla scuola. Quando il test cutaneo risulta positivo, seguono una radiografia del torace e per i bambini una visita infettivologica pediatrica. Non si può parlare assolutamente di focolaio epidemico, ha precisato la dottoressa Margherita Bellè del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, che all'interno dell'Ulss 5 polesana ha tra i compiti di tutela della salute della popolazione anche la prevenzione delle malattie infettive, perché per focolaio si intende l'improvviso aumento di casi di una determinata malattia all'interno di una comunità o di una regione circoscritte.
NESSUN FOCOLAIO
«Il rischio di infezione per gli altri bambini è realmente basso; comunque il nostro servizio di Igiene e Sanità Pubblica seguirà costantemente la situazione in tutti gli aspetti, assieme alla scuola e ai genitori», dichiara il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella. Non c'è necessità di disinfestazione degli ambienti comuni dove il bimbo ha soggiornato.
Nicola Astolfi
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