Strage Coimpo, il giudice incarica 2 periti sulle reazioni chimiche mortali in azienda

Martedì 18 Giugno 2019
ADRIA
Due esperti per dissipare dubbi che ancora aleggiano sulla tragedia del 22 settembre 2014 e sulle operazioni di Coimpo e Agribiofert. Ieri il giudice Nicoletta Stefanutti ha deciso di affidare l'incarico di una consulenza nell'ambito del processo che vede Mauro e Glenda Luise, Gianni e Alessia Pagnin, Rossano Stocco, Mario Crepaldi e Michele Fiore, responsabili delle ditte Coimpo e Agribiofert, insieme ad Alberto Albertini, titolare della ditta di trasporti Psc Prima di Marano, rispondere dell'ipotesi di reato di omicidio colposo e i primi sette, responsabili dell'impianto di Ca' Emo, anche anche di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, di violazioni al testo unico dell'ambiente e di getto pericoloso di cose. A due ingegneri toscani è stato chiesto di chiarire la natura e la dinamica della reazione chimica, oltre alle sostanze coinvolte, che hanno portato alla formazione della nube poi risultata letale, oltre a chiarire se come evidenziato dalle perizie di accusa e parti civili, Agribiofert avrebbe eseguito alcune fasi della lavorazione di gesso da defecazione in maniera non conforme alle autorizzazioni rilasciate e se queste lavorazioni, per la loro stessa natura avrebbero richiesto l'adozione di particolari cautele e misure di sicurezza. Un passaggio ulteriore in un processo con molti aspetti tecnici, che fa slittare ulteriormente la data della sua conclusione.
Francesco Campi
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