Si è spento un settimo dei 30 ex pazienti di geriatria risultati contagiati nel focolaio che è scoppiato all'inizio del mese all'interno del reparto dell'ospedale di Rovigo. Si tratta di un 80enne di Rovigo, le cui patologie di base lo avevano portato al ricovero in Geriatria. Dopo la scoperta della positività, era stato trasferito nell'Area medica dell'ospedale di Trecenta dove è rimasto fino a domenica sera, quando è sopraggiunta la morte. I decessi Covid in Polesine salgono così a 414 e, al momento, resta un caso isolato quanto accaduto una settimana fa, quando il 16 febbraio non si è registrato nemmeno un decesso. Sembrava un segnale di speranza, ma nei giorni successivi le morti sono riprese, senza pause, come era successo da dicembre in poi. I decessi dall'inizio dell'anno sono stati ben 177, 138 delle quali nel mese di gennaio e 39 a febbraio.
Per quanto riguarda le nuove positività, nel bollettino di ieri se ne contano 46. In linea con le oscillazioni dell'ultima settimana. Con il valore dell'incidenza che conferma la sostanziale stabilità del dato, anche se la media nell'ultima settimana, pur rimanendo al di sotto del 3%, risale di qualche decimale, a 2,81%. Poche, invece, le guarigioni di giornata, appena 12. Questo fa sì che risalga il numero dei polesani che sono attualmente positivi, 723, mentre sono 1.064 le persone in isolamento domiciliare. In tutto, dall'inizio dell'epidemia, a un anno dal suo arrivo anche in Polesine, perchè esattamente un anno fa, il 23 febbraio 2020, all'ospedale di Rovigo c'erano sei pazienti in osservazione per Covid-19, sei persone che oltre a un particolare quadro sintomatologico avevano anche avuto contatti diretti con il polo epidemiologicamente a rischio dell'ospedale di Schiavonia. Il giorno dopo i sei tamponi avevano tutti dato esito negativo, intanto però erano già 40 le persone in isolamento domiciliare. Da quel momento a oggi, i polesani che sono risultati contagiati sono arrivati a 10.460, il 4,58% di tutti gli abitanti della provincia. Di questi, 9.269 sono guariti. E se nelle case di riposo sono rimasti sei gli ospiti con positività residuale, sono stabili i ricoverati, 48: 35 in Area Medica Covid a Trecenta, 5 in Terapia Intensiva a Trecenta, 6 in Malattie Infettive a Rovigo, uno in Rianimazione a Rovigo e uno anche in Ostetricia e Ginecologia sempre a Rovigo.
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Per quanto riguarda le nuove positività, nel bollettino di ieri se ne contano 46. In linea con le oscillazioni dell'ultima settimana. Con il valore dell'incidenza che conferma la sostanziale stabilità del dato, anche se la media nell'ultima settimana, pur rimanendo al di sotto del 3%, risale di qualche decimale, a 2,81%. Poche, invece, le guarigioni di giornata, appena 12. Questo fa sì che risalga il numero dei polesani che sono attualmente positivi, 723, mentre sono 1.064 le persone in isolamento domiciliare. In tutto, dall'inizio dell'epidemia, a un anno dal suo arrivo anche in Polesine, perchè esattamente un anno fa, il 23 febbraio 2020, all'ospedale di Rovigo c'erano sei pazienti in osservazione per Covid-19, sei persone che oltre a un particolare quadro sintomatologico avevano anche avuto contatti diretti con il polo epidemiologicamente a rischio dell'ospedale di Schiavonia. Il giorno dopo i sei tamponi avevano tutti dato esito negativo, intanto però erano già 40 le persone in isolamento domiciliare. Da quel momento a oggi, i polesani che sono risultati contagiati sono arrivati a 10.460, il 4,58% di tutti gli abitanti della provincia. Di questi, 9.269 sono guariti. E se nelle case di riposo sono rimasti sei gli ospiti con positività residuale, sono stabili i ricoverati, 48: 35 in Area Medica Covid a Trecenta, 5 in Terapia Intensiva a Trecenta, 6 in Malattie Infettive a Rovigo, uno in Rianimazione a Rovigo e uno anche in Ostetricia e Ginecologia sempre a Rovigo.
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA