L'EROE
ROVIGO Sono passati 61 anni da quel tragico 10 ottobre. Il giorno in cui Sante Zennaro corse dentro la scuola di Terrazzano, una frazione di Rho (Milano) dove due malviventi, anche loro polesani, Egidio e Arturo Santato, avevano sequestrato 92 bambini e le loro tre maestre. Il giorno in cui rimase vittime dei proiettili delle forze dell'ordine che lo colpirono commettendo un errore e ci vollero anni per portare a galla la verità.
La piccola frazione del comune di Rho, vicino Milano, ha ricordato Sante Zennaro con una piccola, ma sincera e commossa cerimonia nei pressi della scuola che cercò di salvare e che ora porta il suo nome.
Zennaro era originario di Grignano Polesine e dopo l'alluvione del 1951, emigrò come tanti suoi compaesani in terre all'epoca lontane, dove avrebbero potuto ricominciare la propria vita.
Postuma gli fu conferita la Medaglia d'oro al valor civile con la motivazione: Con eroico spirito altruistico e sublime sprezzo del pericolo, si introduceva per primo disarmato in un'aula scolastica, in cui due folli fortemente armati si erano barricati, minacciando di uccidere o di accecare un centinaio di scolari e tre maestre, da essi legati e trattenuti in ostaggio. Nel nobile generoso tentativo di affrontare i criminali, restava colpito a morte, impedendo con il sacrificio della propria vita, l'attuazione di una strage.
ROVIGO Sono passati 61 anni da quel tragico 10 ottobre. Il giorno in cui Sante Zennaro corse dentro la scuola di Terrazzano, una frazione di Rho (Milano) dove due malviventi, anche loro polesani, Egidio e Arturo Santato, avevano sequestrato 92 bambini e le loro tre maestre. Il giorno in cui rimase vittime dei proiettili delle forze dell'ordine che lo colpirono commettendo un errore e ci vollero anni per portare a galla la verità.
La piccola frazione del comune di Rho, vicino Milano, ha ricordato Sante Zennaro con una piccola, ma sincera e commossa cerimonia nei pressi della scuola che cercò di salvare e che ora porta il suo nome.
Zennaro era originario di Grignano Polesine e dopo l'alluvione del 1951, emigrò come tanti suoi compaesani in terre all'epoca lontane, dove avrebbero potuto ricominciare la propria vita.
Postuma gli fu conferita la Medaglia d'oro al valor civile con la motivazione: Con eroico spirito altruistico e sublime sprezzo del pericolo, si introduceva per primo disarmato in un'aula scolastica, in cui due folli fortemente armati si erano barricati, minacciando di uccidere o di accecare un centinaio di scolari e tre maestre, da essi legati e trattenuti in ostaggio. Nel nobile generoso tentativo di affrontare i criminali, restava colpito a morte, impedendo con il sacrificio della propria vita, l'attuazione di una strage.
