Over 80 quasi tutti vaccinati ma si rallenta: mancano dosi

Lunedì 12 Aprile 2021
Over 80 quasi tutti vaccinati ma si rallenta: mancano dosi
IL BOLLETTINO
ROVIGO A un passo delle 70mila dosi somministrate, la vaccinazione rallenta anche in Polesine per effetto delle ridotte forniture. Ieri, infatti, le inoculazioni sono state inferiori al migliaio, mentre sabato sono state appena 654, fra seconde dosi e ultraottantenni. In questo fine settimana, in particolare, rilevante è stata la quota di vaccinazioni domiciliari, circa 300, eseguite a soggetti allettati e non trasportabili. In questo delicato compito, ieri sono state impegnate ben undici squadre composte da un medico e un infermiere che si sono recate casa per casa, in modo da riuscire a completare, nel più breve tempo possibile, la vaccinazione di questa fascia di popolazione particolarmente delicata. A ieri, intanto, rimaneva ancora qualche posto prenotabile attraverso il portale regionale di quelli riservati ai soggetti fragili e ai disabili gravi, nella finestra fino al 28 aprile, a differenza dei posti che erano stati riservati ai settantenni, che erano andati tutti esauriti nel giro di poche ore già nel pomeriggio stesso di venerdì.
SENZA DOSI
Purtroppo anche l'Ulss Polesana deve fare i conti con le carenze di vaccini e con forniture che si rivelano inferiori a quanto concordato. Un problema che riguarda, in particolare, Astrazeneca, a differenza del vaccino Pfizer per il quale già mercoledì dovrebbe arrivare, puntuale, un carico da 7.020 dosi. È per questo che nonostante una potenzialità di somministrazione ormai elevata, anche la macchina organizzativa della campagna vaccinale polesana si trova a dover rallentare, sono sono un numero esiguo le dosi che restano al netto di quelle che servono per le seconde. Un peccato, visto che in Polesine, tempo due o tre mesi, sarebbe ipotizzabile poter chiudere tutta la partita almeno per quanto riguarda le prime dosi. Prime dosi che sabato hanno raggiunto quota 68.405, superando ieri le 69mila e lambendo le 70mila, che significherebbero un terzo esatto dei polesani vaccinabili.
I NUMERI
Restando ai numeri, le percentuali dimostrano la virtuosità del Polesine anche dal punto di vista della quota di popolazione, esclusi bambini e ragazzi che sono al momento esclusi dalla campagna, che ha già completato il percorso di immunizzazione con la doppia dose. Sabato, infatti, è stato abbattuto il muro delle 20mila persone con doppia inoculazione, 20.144. Ovvero, il 9,6%. Questo considerando anche che, per quanto riguarda gli over 80, che il 90% ha ricevuto almeno una dose. Tutto questo mentre non solo la circolazione del virus mostra segnali di arretramento, in particolare con un valore dell'incidenza, ovvero il numero dei nuovi casi in rapporto ai tamponi eseguiti che nell'ultima settimana si attesta al 3,36%, ma anche il fronte ospedaliero mostra segnali di miglioramento, con un'ulteriore riduzione del numero totale dei ricoverati, passati dagli 89 di sabato agli 87 di ieri, nonché dei pazienti in area critica, scesi a 15. Purtroppo c'è anche da registrare la morte di una persona che si trovava in ospedale. Il decesso Covid numero 479 in Polesine dall'inizio dell'epidemia, il tredicesimo dei primi dieci giorni di aprile. Il numero di persone che si sono spente nei primi mesi del 2021 sono ormai quasi pari a quelle di tutto il 2020. Da febbraio a dicembre, infatti, secondo i dati Istat, i morti per Covid in provincia sono stati 240, mentre dal primo gennaio a sabato sono stati 239.
OSPEDALI
Nonostante il numero dei ricoverati sia in diminuzione, la pressione sugli ospedali resta ancora molto alta. Oltre ai 15 pazienti in Terapia intensiva a Trecenta, al San Luca ci sono anche altri 56 ricoverati in Area medica e semintensiva pneumologica, mentre 7 pazienti sono nel reparto di Malattie Infettive dell'ospedale di Rovigo e 9 nell'Area medica Covid dell'ospedale di Adria. Il numero di nuovi contagi emersi, invece, è stato pari a 37, la metà dei quali erano già in quarantena preventiva grazie al tracciamento, mentre le guarigioni sono state praticamente il doppio, ben 73, così che i polesani attualmente positivi scendono sotto quota 1.400, attestandosi a 1.388, un numero che non si vedeva da ormai un mese.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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