LA TESTIMONIANZA
ROVIGO Dal campo di calcio all'ospedale, dove si sta giocando,

Domenica 5 Aprile 2020
LA TESTIMONIANZA
ROVIGO Dal campo di calcio all'ospedale, dove si sta giocando, da settimane, la partita più importante. Riccardo Cotalini, 28enne di Bottrighe, è un arbitro in forza alla sezione Aia di Adria. È tra i tantissimi eroi che, ogni giorno, combattono con mascherine, guanti e camice contro il Coronavirus. Il polesano lavora come infermiere anestesista all'ospedale di Piove di Sacco.
A PIOVE DI SACCO
Riccardo racconta le ultime giornate frenetiche vissute nella struttura ospedaliera: «Stavamo iniziando ad avere diversi casi positivi, tant'è che ci siamo subito attrezzati predisponendo un intero piano dove assistere i pazienti. Poi l'organizzazione è cambiata ulteriormente la settimana scorsa; ora siamo ospedale Covid-free, nel senso che i pazienti positivi sono stati trasportati in altri presidi ospedalieri, primo fra tutti Schiavonia. È un periodo delicato, con cambiamenti repentini: alcuni colleghi sono a casa in quanto contagiati dal virus, altri sono stati mandati in altri ospedali dedicati all'assistenza per il Coronavirus, ad aiutare i colleghi che stanno veramente combattendo in trincea. Altri colleghi sono stati spostati in altri reparti, a seconda delle necessità. Le figure sanitarie stanno lavorando in grande sinergia, per garantire la migliore assistenza possibile».
Cotalini ribadisce l'importanza delle misure restrittive imposte dal Governo: «Sono importantissime per prevenire la diffusione incontrollata del virus, che purtroppo è molto contagioso». Alle persone viene richiesto un sacrificio, ridurre i contatti sociali. «È difficile rimanere in casa, non poter frequentare amici e parenti, accantonare gli hobby, ma al momento è la strategia migliore per contenere il Covid-19 - osserva il 28enne - Credo che la giusta chiave di interpretazione sia concentrarsi su quello che possiamo fare piuttosto su quello che, al momento, ci è limitato. Dobbiamo capire che i sacrifici di adesso servono per proteggere non solo i nostri cari più a rischio, ma anche noi stessi. Come abbiamo potuto constatare, infatti, nessuno è esente da questa malattia. Le variabili sono tante e c'è sempre la possibilità, seppur minima, che anche la persona più in salute possa ammalarsi».
PASSIONE PER IL CALCIO
Nonostante il lungo stop dei campionati di calcio, l'arbitro e preparatore atletico della sezione di Adria non dimentica la passione per il pallone: «E' una bellissima attività, che sta andando avanti in altri modi: si partecipa a riunioni via chat, ci si sente per telefono, si ripassano i quiz tecnici, ognuno trova un modo per dare il proprio contributo. Questo momento può fungere da spunto per nuove idee, come reclutamento, raduni e tornei. Essere arbitri non è solo fischiare all'interno di una partita, è una qualità caratteriale, un modo di essere e di comportarsi in qualsiasi situazione di vita. Quando si potrà, tutta la sezione di Adria tornerà a dedicarsi all'arbitraggio, con la volontà che sia il nostro presidente Bordina che lo stesso presidente nazionale Nicchi conoscono bene».
Riccardo Cotalini inizia la carriera arbitrale nel 2006 e dirige gare per la sezione di Adria fino al giugno 2009. Il primo luglio dello stesso anno l'arbitro fa il salto nel Cra Veneto, dirige in Promozione e rimane fino al luglio 2015. Successivamente, l'adriese ricopre il ruolo di assistente di linea in Eccellenza, fino alla stagione 2016-2017. Cotalini torna a far parte della sezione di Adria e dall'annata calcistica 2017-2018 fischia nel campionato di Seconda categoria. Tra i riconoscimenti ottenuti dal fischietto, spicca l'inserimento, da parte del Comitato regionale veneto, nell'elenco degli arbitri Talent Uefa nella stagione 2009-2010.
Alessandro Garbo
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