LA STORIA
A piedi come Forrest Gump. È uno sguardo entusiasta quello di

Sabato 13 Gennaio 2018
LA STORIA A piedi come Forrest Gump. È uno sguardo entusiasta quello di
LA STORIA
A piedi come Forrest Gump. È uno sguardo entusiasta quello di Jesusleny Gomes mentre attraversa i comuni del Veneto. Negli ultimi due giorni ha toccato Lendinara, Fratta Polesine, San Bellino e Pincara raccontando via social il suo diario di viaggio. Zaino in spalla, l'imprenditrice brasiliana 34enne, percorre ogni giorno 35-40 chilometri per far conoscere le bellezze della regione.
Giovedì a Pincara ha fatto tappa alle Antiche distillerie Mantovani e al Forno Bazzani, poi a Fratta Polesine ha scoperto le origini di Giacomo Matteotti, visitato il Mulino al Pizzon e Villa Badoer, mentre a San Bellino è stata accolta in municipio dal sindaco Aldo D'Achille e ha fatto visita alla basilica e alla vetreria d'arte Tomanin.
ZAINO IN SPALLA
A Lendinara Jesusleny è stata ricevuta in municipio dal sindaco Luigi Viaro e accompagnata ieri mattina dall'assessore Francesca Zeggio alla scoperta di parte del centro storico, il teatro, la biblioteca comunale Baccari col Museo del Risorgimento e il museo degli artisti polesani. Nella sua tappa lendinarese ha cenato con gli amici conosciuti poche ore prima a San Bellino e ha sostato nel b&b Il Giglio Veneziano grazie all'ospitalità di Cristina D'Amico.
«Dovete essere fieri di ciò che avete, Lendinara non ha nulla da invidiare ad alcuni paesi che ho visitato in Norvegia ed è ricca di storia racconta Gomes A raccontarla non sono solo monumenti e palazzi, ma anche le persone che ho incontrato in biblioteca e al bar». Tra i lendinaresi conosciuti a palazzo Boldrin ci sono l'artista Silvia Lucchiari Borin e lo scultore Carlo Tintore. «Ho scoperto che la torre campanaria del duomo di Santa Sofia, che vedevo illuminata in lontananza mentre arrivavo, è la nona più alta d'Italia conclude Meraviglioso, poi, il Museo del Risorgimento. Spero che in tanti lo visitino e ne parlino ad altre persone, solo essendo orgogliosi di ciò che abbiamo nei nostri paesi possiamo farli conoscere».
Ilaria Bellucco
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