LA RICOSTRUZIONE
POLESELLA Non solo non è ancora chiaro cosa sia accaduto

Giovedì 28 Gennaio 2021
LA RICOSTRUZIONE POLESELLA Non solo non è ancora chiaro cosa sia accaduto
LA RICOSTRUZIONE
POLESELLA Non solo non è ancora chiaro cosa sia accaduto nei momenti precedenti alla morte di Costantino Biscotto, 55 anni, ucciso dalle coltellate inferte dalla compagna Rosangela Dal Santo, due anni in più, che ha poi tentato di uccidersi con il gas di scarico della propria auto, ma è ancora un mistero cosa sia accaduto nelle molte ore trascorse fra il decesso dell'uomo e il tentativo di suicidio della donna. E la scomparsa dei telefoni di entrambi complica la ricostruzione dei fatti e fa sorgere nuovi interrogativi. In particolare, ad infittire il mistero sull'uccisione di Biscotto, nato a Cassano Magnago, in provincia di Varese, ormai un tutt'uno con Gallarate, che da qualche tempo aveva iniziato a lavorare come rappresentante della Parmalat, il fatto che la 57enne, con un matrimonio alle spalle e che tutti descrivono come molto gelosa, inizialmente soccorsa dai vicini, insospettiti dal rumore dell'auto accesa all'interno del box chiuso, poi dal personale del Suem subito intervenuto, non avesse solo riportato un principio d'intossicazione, motivo per il quale è stata trasportata in ospedale, ma anche una profonda ferita all'addome, sempre provocata da un colpo inferto con un coltello.
NUMEROSI TAGLI
Una ferita notata, così come alcuni tagli su un braccio, su un polso e in altre parti del corpo, solo quando la donna e arrivata al pronto soccorso e così grave da richiedere subito un'operazione d'urgenza, effettuata nottetempo. Ieri la donna era ancora in prognosi riservata e, per questo, da lei non era arrivata ancora nessuna risposta alle tante domande formulate dagli inquirenti. Innanzitutto sulla dinamica della lite, che si presume essere stata provocata proprio da motivi sentimentali, visto anche il difficile momento che stava attraversando il loro rapporto di coppia, sfociata nell'accoltellamento, che potrebbe anche essere stato reciproco. Proprio questa è la domanda da cui tutto discende, anche dal punto di vista nell'accusa nei suoi confronti, perché nel caso l'aggressione sia stata univoca e le ferite se le sia poi fatte da sola, sconvolta per le conseguenze del proprio gesto, si tratterebbe di omicidio, mentre nel caso anche il compagno abbia impugnato un coltello e abbia vibrato dei colpi verso di lei, potrebbe trattarsi di un eccesso di legittima difesa.
COLPITO ALLE SPALLE
Il 55enne è stato colpito più volte, ma uno sembra essere stato il colpo mortale, probabilmente alle spalle. Una lesione interna, vista la presenza di una quantità di sangue tutto sommato contenuta. È stata una notte di colpi di scena a ripetizione, con un crescendo che ha avuto quasi tempi cinematografici. Prima, attorno alle 20.30, il salvataggio della donna. Poi, quando i carabinieri di Polesella sono entrati nell'appartamento, mezz'ora più tardi, il ritrovamento del cadavere di Biscotto, con evidenti ferite da arma da taglio su tutto il tronco. I due grossi coltelli da cucina, di quelli da arrosto, trovati poco distante sembravano già offrire risposte esaustive e chiarire come dal tentativo di suicidio tutto potesse essere inquadrato come un possibile omicidio. Poi, quando è arrivato il medico legale, nuovo cambio di prospettiva: dal rigor mortis il decesso del 55enne va collocato diverse ore prima, addirittura nella mattina. Poi, ancora, la scoperta delle ferite della donna e il nuovo rimescolamento delle carte in tavola. Al momento, in attesa che dall'autopsia, dai laboratori del Ris e dalla cartella medica della donna arrivino i primi elementi che possano consolidare le ipotesi formulate dagli investigatori dell'Arma, coordinati dal sostituto procuratore Francesco D'Abrosca, nei confronti della 57enne, visto che si trova in un letto di ospedale, non è stata emessa alcuna misura cautelare, non sussistendone gli elementi: né il pericolo di fuga, né quello di reiterazione del reato, essendo già morto il compagno, né quello di inquinamento delle prove, essendo stato l'appartamento dove da circa un lustro viveva in affitto col nuovo compagno, al secondo piano della palazzina di via Mayer 183/A, posto sotto sequestro.
Le prime risposte alle tante domande in sospeso arriveranno se e quando potrà essere interrogata. Gli interrogativi al momento sono tanti. A cominciare dall'orario e dalla dinamica della lite dal tragico epilogo, ma anche su cosa la donna abbia fatto nel tempo trascorso dalla morte di Biscotto al tentativo di suicidio. E dove siano finiti i telefoni, spenti e senza segnale.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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