LA FORMAZIONE
ROVIGO Come sta cambiando il mercato del lavoro? Con quali realtà

Martedì 21 Gennaio 2020
LA FORMAZIONE
ROVIGO Come sta cambiando il mercato del lavoro? Con quali realtà gli studenti di scuola media e superiore dovranno confrontarsi domani? A queste domande ha risposto l'incontro che il Roadshow #Orientati ha organizzato nell'auditorium del liceo scientifico Paleocapa di Rovigo, per dare informazioni a studenti e famiglie, e insieme un'occasione di confronto con tecnici ed esperti del mondo del lavoro. I giovani hanno una certezza davanti: l'importante è essere preparati al cambiamento, perché «il 65% dei bambini che iniziano le elementari farà un lavoro che oggi non esiste», ha detto il direttore di Veneto lavoro, Tiziano Barone. «La scuola si sceglie. Nel mondo del lavoro succede il contrario. La scelta della scuola aiuta a essere selezionati», ha ricordato il direttore dell'ente regionale per le politiche del lavoro e per fare rete dei servizi pubblici e privati del lavoro. Barone, alle circa 80 persone in platea tra studenti e genitori, ha mostrato anche un video per raccontare i cambiamenti in atto. C'è chi come Amazon, in arrivo in Polesine con un polo logistico con oltre duemila posti, che è un gigante dell'economia e non ha nessun punto vendita diretto, nel 2016 ha iniziato a fare consegne anche con i droni. E in medicina ci sono i robot chirurgici che ormai sono diventati uno strumento tecnologico di massimo livello. Al progresso non c'è limite, dunque, come è vero che «un futuro senza lavoro non ci sarà mai».
GLI SVILUPPI
L'incontro di orientamento, promosso dalla Regione e dalla Rete Rol@b Orienta: attori di scelte che ha come capofila l'Istituto Viola-Marchesini, ha mostrato le dinamiche nel mercato del lavoro. In Polesine, su 235mila residenti, lavorano circa 100mila persone e i disoccupati sono 7mila, ha affermato Barone, che poi ha mostrato i numeri regionali dell'ultimo decennio nei settori lavorativi: in Veneto sono cresciuti di 140mila unità i posti nel terziario ed è positivo anche il trend nell'agricoltura (più .400), mentre il saldo nell'industria è negativo di 59mila posti. «Il cambiamento occupazionale - ha spiegato il direttore di Veneto lavoro - si vede già nel settore automobilistico: i lavoratori a termine non sono più rinnovati nelle aziende che producono motori diesel» perché sta aumentando la produzione di motori elettrici.
MONDI SCOLLEGATI
Ancora nell'ultimo decennio è aumentato il mancato incontro tra le esigenze occupazionali delle aziende e la forza lavoro. Tanto che c'è difficoltà nella copertura di 4 posti di lavoro ogni 10 disponibili: perché? Dipende da fattori anagrafici e dalla mancanza di competenze. Rispetto al 2008, per esempio, quando i lavoratori sotto i 35 anni erano il 40% degli occupati, nel 2019 questa fascia d'età era solo il 24% della forza lavoro: è un indicatore, ha rilevato Barone, delle difficoltà cui andrà incontro il sistema pensionistico. Per orientarsi in un mondo in continuo cambiamento servirà «fare tesoro di ogni esperienza, anche delle più difficili», e si dovrà «andare oltre le materie scolastiche». Il modello lavorativo si sposterà al lavoro fluido: «Cambiare lavoro sarà un'azione che si farà con regolarità», più di quanto succeda oggi con circa 100mila lavoratori l'anno in Veneto che si licenziano per un nuovo lavoro, rispetto alla media annua di 700mila nuovi occupati.
FLESSIBILITÀ
Tra il 2008 e il 2019 i posti di lavoro con contratto a tempo determinato sono passati da una quota del 12% al 17%, e i part time sono aumentati dal 16 al 19%. Più evidente, in prospettiva, è la forte polarizzazione dei lavoratori verso l'alto e il basso, in un'immaginaria forma a clessidra che disegna il divario tra alta e bassa professionalità: «C'è un 35% di posti di lavoro a rischio cambiamento: sono i lavori ripetitivi e dove non c'è interazione con le persone». Mentre tutte le future professioni richiederanno competenze gestionali, informatiche, digitali e nella comunicazione.
Nicola Astolfi
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