L'Ordine dei Medici resta cauto: «Entro maggio ulteriore incontro»

Giovedì 25 Aprile 2019
L'Ordine dei Medici resta cauto: «Entro maggio ulteriore incontro»
I CAMICI BIANCHI
ROVIGO «C'è ancora da lavorare e per questo entro metà maggio avremo un ulteriore incontro con l'assessore Lanzarin, che ha dato anche la disponibilità a istituire un tavolo permanente sulla Sanità». Lo ha annunciato ieri il presidente dell'Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Francesco Noce, all'indomani della seduta della Quinta commissione consiliare dove l'assessore regionale alla Sanità e il direttore regionale Domenico Mantoan hanno presentato le principali modifiche alle nuove schede ospedaliere, dopo le audizioni che nelle sedute precedenti avevano rappresentato le esigenze dei territori. «Molte delle istanze prospettate dall'Ordine di Rovigo sono state recepite», ha detto ieri il presidente Noce, nella sede dell'Ordine, auspicando, in una fase anche elettorale, «collaborazione e senso di responsabilità» e che si evitino «uscite che sono utili solo a creare preoccupazione negli utenti». La Commissione regionale Sanità completerà la discussione e voterà il parere alla Giunta regionale per l'approvazione delle schede nella seduta di martedì 30.
Intanto, l'Ordine dei Medici provinciale commenta le modifiche alle schede ospedaliere approvate il 13 marzo, e che nella prima stesura vedevano saldi negativi in Polesine: all'ospedale di Trecenta sia nelle apicalità (Anestesia e rianimazione e Chirurgia generale) sia nei posti letto (-10 in tutto, tra cui Oncologia e Psichiatria, 2 posti letto in area chirurgica e quelli nelle aree materno-infantile e in terapia intensiva), e soprattutto all'ospedale di Adria, con 20 posti letto in meno e senza le apicalità di Chirurgia generale, Urologia e Pediatria. Al contrario, saldo positivo nelle strutture private: Casa di cura Città di Rovigo (+30 posti letto in particolare nell'area riabilitativa, più 6 extra regione) e Casa di cura Madonna della Salute (+25).
L'Ordine dei Medici locale ha chiesto, in audizione, che «finché non avverrà il riordino attraverso i posti letto negli ospedali di comunità, sulle lungodegenze vi sia una fase intermedia per calibrare il passaggio». Per le strutture pubbliche, invece, «è positivo che Rovigo abbia mantenuto tutti i servizi e il ruolo di hub». Le richieste comprendono anche la conferma dell'unità dipartimentale di Ematologia - «Altrimenti i pazienti, che sono soprattutto oncologici, dovrebbero rivolgersi a Verona» - insieme all'istituzione di un hospice con almeno 5 posti letto, da assegnare in alternativa alla Casa di cura privata Città di Rovigo.
A Trecenta, «sembra siano stati mantenuti i 4 posti letto di Terapia intensiva», mancherebbero i medici anestesisti. Inoltre, è stata chiesta la conferma dell'unità di lungodegenza (20 posti letto). Per Adria, ha aggiunto Noce, «sarebbe stata accettata la richiesta di mantenere l'apicalità di Chirurgia generale, con ripristino della degenza, e di confermare Urologia». Altra richiesta per Adria «10-12 posti letto in Pediatria», mentre non c'è conferma sulla possibilità che Psichiatria torni all'ospedale di Rovigo.
Nicola Astolfi
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