L'opera dei Foligno, l'abitazione più antica della città

Sabato 18 Gennaio 2020
L'opera dei Foligno, l'abitazione più antica della città
LA STORIA
ROVIGO È la casa più antica della città e un raro esempio rimasto di arte e storia insieme su un edificio privato.
La cinquecentesca Casa Rosetta-Ferrari venne costruita dalla famiglia Foligno (che erano composta da amministratori dei beni degli Estensi in Polesine, famiglia poi estintasi), come testimonia l'iscrizione Hieronimus fulgineus che apre il ciclo di affreschi, sorretta da un putto, e diventò proprietà nel Settecento di Antonio e Francesco Rosetta.
GLI AFFRESCHI
La sua caratteristica, appunto, è quella di avere una serie di affreschi all'ultimo piano, dove si trovavano i granai (riconoscibili dalle piccole finestre), sotto al cornicione. In uno di questi, sullo sfondo del cielo si intravvedono lance e insegne recate da cavalieri, in mezzo Rovigo murata con la torre maggiore del castello (anche se forse un po' fantasiosa) ed è forse un'immagine delle guerre del XV-XVI secolo che coinvolsero la città (dalla guerra del Sale del 1482-84 alla guerra della Lega di Cambrai del 1509-11). Sulla sinistra vi è un uomo con la barba e un bimbo in braccio (l'unico affresco restaurato e oggi allo scoperto) e a destra il sacrificio di Muzio Scevola davanti a Porsenna, con poi una scena allegorica a monocromo. Il tutto delimitato da erme dipinte in terra verde.
La mano che li disegnò non è nota. Si ipotizza un anonimo pittore di scuole emiliana oppure, secondo gli scritti di Francesco Bartoli del 1793, da Lodewijk Teoput, detto Ludovico Pozzoserrato, artista fiammingo attivo all'epoca in Veneto.
Il complesso è molto grande perché nel diciannovesimo secolo il cortile dei Rosetta venne di molto ridotto con la costruzione di nuovi edifici che si attaccarono, ma senza aggregarsi, alla casa cinquecentesca, con anche la costruzione del teatro Lavezzo, finito poi distrutto da un incendio nel 1898.
IL PIANO
Il delicato recupero del complesso che da piazzale D'Annunzio si estende fino ai confini degli edifici che insistono su via Verdi, è al momento puntato al consolidamento e alla sistemazione della parte fondante. Il progetto prevede la realizzazione di sedici appartamenti, con un ingresso pedonale da piazzale D'Annunzio (dove oggi c'è un arco chiuso da un cancello) che sbucherà nel cortile interno, che darà i posti auto ai residenti, con i mezzi che entreranno dal lato destro per non avere commistioni tra vetture e persone. Vi sarà anche l'ascensore per accedere ai piani superiori.
L.Gig.
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