Il maltempo nel Delta

Martedì 19 Novembre 2019
PORTO TOLLE
Toccata e fuga da parte del presidente del Veneto Luca Zaia che ieri nel suo giro di ricognizione con l'elicottero dei Vigili del Fuoco per verificare i danni alla costa adriatica ha fatto tappa anche a Scardovari, la frazione più colpita del comune di Porto Tolle a seguito del fortunale che si è abbattuto in laguna nella notte tra 12 ed il 13 novembre spazzando via ben 57 cavane, le tipiche baracche dei pescatori, sulle 70 presenti. «Mi aveva promesso subito dopo l'accaduto di martedì che sarebbe passato - commenta il sindaco Roberto Pizzoli -. Questa mattina (ieri per chi legge ndr) un po' a sorpresa abbiamo ricevuto una telefonata che ci avvisava come il presidente fosse in volo insieme all'assessore regionale all'Ambiente e alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin ed al comandante dei Vigili del Fuoco regionale per controllare lo stato della costa».
L'ATTERRAGGIO
L'elicottero è quindi atterrato verso l'ora di pranzo allo stadio di Scardovari. Ad accogliere il Governatore ed i suoi accompagnatori c'erano l'assessore regionale Cristiano Corazzari, il primo cittadino insieme alla propria vice Silvana Mantovani e l'assessore Raffaele Crepaldi, la comandante della Polizia locale Michela Trombin ed una delegazione di presidenti delle cooperative facenti parte il Consorzio pescatori del Polesine capitanata dal presidente Luigino Marchesini. «Dal campo sportivo ci siamo spostati lungo l'argine in quanto Zaia ha voluto toccare con mano la situazione che c'è qui - racconta Pizzoli -. Si è fermato anche a dialogare con diversi pescatori che gli hanno mostrato i danni subiti dalla mareggiata. Ha potuto così vedere con quanta dignità gli operatori stanno affrontando la grande perdita lavorativa che hanno avuto». Si è trattato di una visita veloce, ma sufficiente per scambiare due chiacchiere durante le quali il Governatore ha lasciato alcune raccomandazioni.
IL MONITORAGGIO
«Poiché doveva ritornare a Venezia ci siamo confrontati sul posto - prosegue il sindaco -. Il presidente ci ha suggerito di avviare la medesima procedura che avevamo attivato in occasione della tempesta Vaia provvedendo alla documentazione cartacea e fotografica dei danni subiti. Un'azione necessaria per provare lo stato di calamità che è già stato avviato dopo la nostra richiesta di mercoledì mattina. Ci siamo lasciati con la promessa che ci risentiremo ancora e che la questione sarà monitorata mana mano che vedremo i vari passaggi per rimettere in piedi le cavane».
PREOCCUPAZIONE
Interviene sull'incontro anche Mantovani che evidenzia: «Abbiamo visto un presidente molto preoccupato non soltanto per quanto riguarda la situazione delle cavane, ma per un'intera attività molto importante per tutta la provincia di Rovigo come quella delle vongole, cozze e l'ostrica rosa. Ha compreso che è necessario agire tempestivamente per dare da subito la possibilità di riprendere a lavorare e poi di ripristinare le lagune e l'ambiente circostante che necessita una manutenzione costante. Ha dimostrato molto interesse anche per questa zona: ci siamo anche noi». Prima di ritornare a Venezia l'elicottero di Zaia ha sorvolato anche gli scanni per verificare lo stato delle spiagge: «Bisognerà aspettare il ritiro della marea ed il mare più calmo - evidenzia Pizzoli -. Comunque ci ha rassicurato dicendoci che i veneti sono lavoratori e che ci rialzeremo».
AIUTI ATTESI
Anche il presidente del Consorzio dice la sua sulla visita del Governatore: «Sono più che soddisfatto del fatto che sia venuto. Vedremo ora se tra Governo e Regione riusciranno a fare qualcosa per aiutarci. Durante il sopralluogo ci siamo fermati insieme da Pezzolato, un pescatore la cui cavana è stata tirata giù quasi completamente e che oggi è stata rimessa in piedi». Dalle prime luci dell'alba di lunedì, infatti, gli operatori sono tornati in Sacca ed hanno ripreso alacremente i lavori di sistemazione per poter tornare quanto prima alla normalità. La possibilità di riuscire ad andare a pesca nella zona però è slittata ancora: «Il disagio dei pescatori attualmente, oltre alla perdita della baracca, è quello di non riuscire a raggiungere le proprie imbarcazioni. Domani (oggi per chi legge ndr) sicuramente non si andrà a pesca. Considerato che hanno dato una nuova perturbazione tra martedì e mercoledì, speriamo di riuscire ad andare da giovedì. Dovremo organizzarci per forza di cose giorno dopo giorno».
Per quello che riguarda le spiagge la quantificazione dei danni è stata rimandata a quando le stesse saranno completamente accessibili: Barricata infatti è raggiungibile solo in barca, fortunatamente il nuovo ponte era stato staccato e non ha subito danni. Boccasette d'altro canto si presenta in parte ancora allagata con tutte le ramaglie che sono state portate dalla corrente. Nel pomeriggio di ieri, infine, Pizzoli e Mantovani hanno avuto un incontro con Ecoambiente per definire le procedure di smaltimento dei rifiuti, anche speciali, prodotti lungo la laguna.
Anna Nani
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