FRATTA POLESINE
Alleanza tra produttori per tutelare le noci. Il Consorzio delle

mercoledì 5 giugno 2019
FRATTA POLESINE
Alleanza tra produttori per tutelare le noci. Il Consorzio delle noci Nogalba di Fratta, ha chiesto sostegno al sottosegretario alle politiche agricole e forestali Alessandra Pesce. L'occasione è stata l'incontro di ieri, promosso da Confagricoltura Veneto, alla cooperativa Il Noceto, di Chiarano (Treviso). I produttori di Noceto e Nogalba hanno invocato un sostegno nella promozione del made in Italy e nella ricerca per valorizzare il prodotto locale, che è di altissima qualità e ad alto valore organolettico.
SETTORE IN CRESCITA
Il settore è in espansione: Nogalba conta 9 soci, con 190 ettari in produzione, che saliranno a 210 nel 2020. Le tonnellate annue prodotte e lavorate sono 600. Per Confagricoltura Treviso, il vicepresidente Fabio Curto e Giangiacomo Bonaldi Gallarati Scotti, che è anche vicepresidente del Noceto, hanno illustrato le grandi potenzialità del settore in Veneto, che produce quasi la metà della produzione italiana (4mila tonnellate annue su una media di 10-15mila). Le due coop, la trevigiana Noceto e la polesana Nogalba vantano impianti di lavorazione all'avanguardia e commercializzano la qualità Lara, preferita per cucina e pasticceria.
«Il settore è cresciuto e ha ampi margini di crescita - hanno spiegato i due responsabili dei consorzi - Ma c'è una concorrenza straniera molto agguerrita, specie americana, che invade il mercato vendendo alla grande distribuzione. Abbiamo bisogno di organizzare meglio la filiera e di crescere in numeri, ma serve un sostegno del governo nella promozione del prodotto italiano, più sostenibile grazie al minor utilizzo di fitofarmaci e il ricorso a sistemi alternativi come la lotta integrata. In questo senso servirebbero anche investimenti nella ricerca, per far fronte a criticità e malattie». La crescita del settore è testimoniata dai numeri. Nogalba, ha spiegato il suo direttore Davide Quinto, ha alti standard di qualità, con impianti all'avanguardia che svolgono il lavoro di cernita e confezionamento del prodotto, commercializzato al 90% cento a negozi e grossisti. «C'è però un buco normativo che favorisce l'importazione indiscriminata di prodotti di scarsa qualità e anche il fenomeno dell'italian sounding, con noci spacciate come made in Italy. Abrogata la legge 175/2001, che regolava la qualità, non esistono più i limiti sulla percentuale di noci difettate ammessi nelle confezioni: questo va a svantaggio del consumatore, avvantaggiando solo le produzioni e le società commerciali a minor indice di qualità». Il sottosegretario Pesce ha garantito il suo impegno per il sostegno delle noci, forte anche della recente istituzione del tavolo ministeriale della frutta in guscio, che punta a promuovere le vocazioni territoriali.
Marco Scarazzatti
Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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