Diritti di pesca, Dall'Ara: «È necessario abbassare i toni»

Domenica 22 Settembre 2019
Diritti di pesca, Dall'Ara: «È necessario abbassare i toni»
LA POLEMICA
ROVIGO Il tema dei diritti esclusivi di pesca continua a creare frizioni, confermandosi una questione tanto rilevante quanto complicata, con interessi economici, politici, amministrativi e giuridici che si intrecciano con accordi e disaccordi.
PALAZZO CELIO
E, dopo una serie di nuovi affondi ricevuti, arriva una nuova replica del presidente della Provincia Ivan Dall'Ara (nella foto): «Prendo atto che il tentativo di delegittimazione del sottoscritto quale presidente della Provincia in merito alla nota questione dei diritti esclusivi di pesca procede senza soluzione di continuità. Il fatto, poi, che si definisca la manifestazione dei pescatori come un esempio di legalità, soprattutto da parte di figure istituzionali, fa riflettere dati i toni sopra le righe usati, soprattutto nei riguardi del direttore generale della Provincia. Certe parole non sono apparse, a parer mio, come un segnale di grande responsabilità, così come non mi è apparso ortodosso che a capeggiare la manifestazione fossero alcuni consiglieri provinciali».
IL PREFETTO
Insomma, che anche dal prefetto Maddalena de Luca sia arrivato un plauso ai manifestanti per Dall'Ara è stato un boccone amaro: «Non è il caso che il prefetto, che ancora ringrazio per il coinvolgimento e l'interessamento che ha dedicato ad una questione così delicata e importante, solleciti il presidente a prendere una decisione forzata, perché la proposta di delibera dell'affidamento di un anno di proroga e prorogabile di un altro, lo stesso presidente l'ha già posta all'attenzione sia del Consiglio provinciale che al Consorzio pescatori di Scardovari e non solo non è stata accettata, ma è stata addirittura ridicolizzata. Da oltre tre settimane il presidente sta aspettando una proposta di delibera da parte dei consiglieri provinciali che hanno capeggiato la manifestazione, per poterla vagliare e inserire all'ordine del giorno del consiglio provinciale del 30 settembre».
LA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA
«Le questioni - continua Dall'Ara - si risolvono e si approfondiscono nelle sedi opportune e non in piazza da chi urla di più o attraverso proclami sulla stampa che servono solo a creare polemiche e null'altro. Resta inteso che la Provincia sta ricercando le soluzioni giuridiche ottimali nell'interesse dei pescatori e di tutto il Polesine».
LA QUESTIONE GIURIDICA
Entrando nel merito, Dall'Ara aggiunge: «Pur non essendo un giurista, ribadisco che il tanto menzionato parere dell'Avvocatura dello Stato, che molti citano senza averne mai preso visione, non si applica ai diritti esclusivi di pesca come da più parti sostenuto. Basta vedere, al riguardo, non solo il parere del Direttore generale della Provincia oltre che responsabile dell'anticorruzione, ma anche quello dell'Avvocatura della Regione, oltre a vari pareri di altri autorevoli legali. Guarda caso, la medesima Regione non ha ancora applicato la proroga automatica sulle concessioni marittime, cui fa riferimento il parere dell'Avvocatura dello Stato, chiedendo una circolare esplicativa al Ministero, che nel frattempo ha cambiato ministro e sottosegretari. La proposta del presidente non è una banale boutade come si tenta di farla transitare, ma una procedura secondo canoni di prudenza e cautela che la Provincia pone in essere facendo uso della propria discrezionalità, proprio come suggerito dalla stessa Regione, fino a quando il quadro normativo non avrà trovato un definitivo assetto».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci