Diplomati magistrali, in 50 perdono il posto

Lunedì 13 Luglio 2020
I NODI DELLA SCUOLA
ROVIGO «È una situazione senza senso, che diventa ancora più grave in un periodo come questo di carenza di docenti. Perché per rispettare in aula le misure di distanziamento sociale c'è l'assoluta necessità di ampliare gli organici».
IL SINDACATO
Bertilla Gregnanin, responsabile regionale territoriale della Federazione Uil Scuola Rua, interviene con forza sulla vicenda degli insegnanti diplomati magistrali licenziati il 30 giugno: «Sono almeno una cinquantina in Polesine quelli con il diploma magistrale conseguito entro il 2001-2002 che avendo un ruolo con riserva non avranno nemmeno diritto all'indennità di disoccupazione. Stiamo parlando di persone - spiega Gregnanin - che nella maggior parte dei casi ha un'età tra i 40 e i 50 anni. E che dopo tanto precariato e l'inserimento nella graduatoria a esaurimento con riserva, erano state assunte in ruolo e in molti casi avevano già superato l'anno di prova e formazione».
CONCORSO STRAORDINARIO
Il Decreto dignità, infatti, aveva stabilito per i diplomati magistrale la partecipazione al concorso straordinario 2018, e così dal 2019 potevano essere assunti a pieno titolo nelle scuole dell'infanzia e alle primarie. Ma dallo scorso 30 giugno questi insegnanti hanno perso il posto e i loro alunni - di conseguenza - non hanno la possibilità di continuare a crescere con gli stessi docenti con i quali avevano iniziato il percorso didattico.
LA SENTENZA
I licenziamenti applicano la sentenza del Consiglio di Stato per cui il possesso del solo diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001-2002 non è titolo sufficiente per l'inserimento nelle graduatorie a esaurimento del personale docente ed educativo: «Così non si tiene conto della continuità didattica e si ignora l'esperienza di docenti che stanno insegnando da più anni», continua Gregnanin, che critica sia l'assenza di provvedimenti legislativi necessari a risolvere la questione, sia l'incoerenza di questo quadro con quella che si verrebbe a creare secondo la bozza dell'ordinanza ministeriale sull'istituzione delle graduatorie provinciali per le supplenze e l'aggiornamento delle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia.
GRADUATORIE A ESAURIMENTO
Le Gae (graduatorie a esaurimento) saranno utilizzate per il 50 per cento delle nomine in ruolo e per attribuire le supplenze residue dopo le procedure di immissione in ruolo. In caso di esaurimento, si procede a scorrere prima le graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) e poi eventualmente le graduatorie di istituto. «Nella bozza dell'ordinanza ministeriale - prosegue Gregnanin - l'idea del Ministero è che in previsione della maggiore necessità di personale docente per ottemperare alle indicazioni sul contenimento del coronavirus, potranno iscriversi alle graduatorie provinciali per le supplenze di scuole dell'infanzia e primarie anche gli studenti che abbiano sostenuto la metà degli esami previsti dal loro corso di laurea. In pratica, lo Stato che licenzia insegnanti di ruolo già abilitati, e che toglie i diplomati magistrali dalle Gae per riposizionarli nelle graduatorie di istituto, perché il solo diploma magistrale non costituisce titolo sufficiente, contemporaneamente prevede che nelle graduatorie provinciali per le supplenze possano iscriversi studenti senza titolo e senza esperienza di insegnamento».
INSERIMENTO IN RUOLO
Usciti dalle Gae, per i diplomati magistrale resta la prospettiva dei nuovi concorsi pubblici per l'inserimento in ruolo. Per Gregnanin, invece, va riconosciuta l'esperienza di chi insegna da anni e merita l'inserimento in ruolo, tanto più davanti alle necessità di rispondere «presto e bene» alle linee guida per la riapertura delle scuole in settembre, che portano con sé una nuova organizzazione della didattica e del tempo scuola.
Nicola Astolfi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci