Clima bizzarro, anno da dimenticare per i frutteti

Domenica 13 Giugno 2021
AGRICOLTURA
ROVIGO Un 2021 da dimenticare per la frutta polesana. Diverse colture frutticole del territorio quest'anno non saranno presenti sul mercato. Il clima anomalo dell'ultimo periodo ha dimezzato, se non in alcuni casi azzerato, i raccolti con cali di produzione che vanno dal 40% per le pesche e nettarine fino al 90% per le ciliegie e kiwi, rispetto ad una annata normale. Non stanno meglio le pere, colpite anche le albicocche. La frutta, in primis, ma anche ortaggi e grandi colture hanno risentito del meteo bizzarro che con grandine, fortunali e gelo non ha risparmiato nessuna provincia veneta.
«Abbiamo fatto visita a molte aziende dedite alla frutticoltura - spiega Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo - e colpite dalle varie fasi del maltempo. Assieme ad altri dirigenti ci siamo recati nei campi per verificare lo stato in cui vertono gli alberi da frutta, ma anche le altre colture. Sapevamo già dai primi giorni, dopo l'ultima gelata di aprile, che purtroppo il danno era serio».
LE PERDITE
Solo il Veneto ha calcolato perdite per 300 milioni di euro per le gelate di fine marzo e inizi di aprile. Coldiretti apprezza lo sforzo del Governo che ha introdotto molti degli interventi richiesti dalla principale organizzazione agricola, in occasione dell'audizione del decreto Sostegni bis' alla commissione bilancio della Camera. «Ma c'è bisogno anche di altro - aggiunge il presidente -. Ora, nel passaggio parlamentare, è importante che vengano adeguatamente integrati i 105 milioni di euro stanziati per il Fondo di solidarietà per compensare le imprese colpite dalle avversità atmosferiche. Siamo di fronte a una situazione complessa e mai verificatasi prima, è appena terminata la conta dei danni dell'ultima gelata eccezionale subita dagli agricoltori della nostra provincia e non si può più parlare di sfortuna e nemmeno di caso. L'impatto devastante dell'improvviso rovescio climatico deve essere il trampolino per prevedere una gestione più oculata, per l'imminente futuro, che tenga conto del vero rischio di questa professione. I 105 milioni con i quali è stato incrementato il Fondo di solidarietà nazionale possono solo essere un primo passo, auspichiamo che si trovino anche altre strade per sostenere questa caporetto della frutta».
Roberta Merlin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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