Cgil e Ulss 5 ai ferri corti per i tamponi sui sanitari

Lunedì 23 Novembre 2020
Cgil e Ulss 5 ai ferri corti per i tamponi sui sanitari
LA POLEMICA
ROVIGO Un duro affondo della Fp Cgil e una replica altrettanto dura da parte del direttore generale dell'Ulss Polesana Antonio Compostella.
L'ATTACCO
Il segretario provinciale della Fp Cgil Davide Benazzo insieme a Riccardo Mantovan sono intervenuti sul tema degli screening. «Ci sentiamo obbligati a denunciare una situazione che ci lascia sbalorditi e che non comprendiamo, in merito al Piano di sanità pubblica della Regione, per quanto riguarda lo screening e il tracciamento attraverso diagnosi con tampone. Mentre si sta procedendo con un intenso programma di screening, si è deciso di utilizzare i tamponi antigenici rapidi, che purtroppo hanno un margine di errore, per quanto emerso da parte della comunità scientifica, molto più alto, anche nel caso di operatori sanitari venuti a contatto stretto con infetti senza protezioni. Comprendiamo che l'aumento dei casi sta mettendo a rischio la tenuta dei laboratori, ma non possiamo permetterci un sistema di diagnosi che sta dimostrando una percentuale d'errore. Riteniamo non serva sottolineare l'importanza di evitare il propagarsi del virus tra i dipendenti, sia per la tutela degli stessi che per l'impatto che sui servizi e sulla tenuta del sistema sanitario. Non possiamo accettare scelte al ribasso sulla tutela della salute di chi lavora, come purtroppo avvenuto con i Dpi durante la prima ondata dove, per la scarsità degli stessi, si sono esposti alla malattia centinaia di lavoratori, e riteniamo poco utile non utilizzare tutti i sistemi che ci permettano un più preciso tracciamento».
L'APPELLO
È per quanto detto che «chiediamo alla nostra Ulss, come successo in passato con scelte inizialmente ritenute eccessive, ma poi dimostratesi vincenti come la chiusura degli accessi all'ospedale, di utilizzare sempre il tampone molecolare, nei casi citati, per una diagnosi più sicura e tempestiva. Il personale sanitario è già fortemente compromesso dal punto di vista dei carichi di lavoro e della tenuta psicologica, evitiamo di addossargli ulteriori problemi».
LA REPLICA
Secca la replica di Compostella. «I test che stiamo utilizzando sono due tipologie, il molecolare e l'antigenico: il tampone molecolare ha tempi di analisi da 6 a 24 ore, perché necessita di laboratori e macchine specifiche per la processazione per la ricerca di Rna virale, mentre il tampone rapido ricerca l'antigene sulla superficie del virus e ha un tempo di risposta di una quindicina di minuti. Il test antigenico ha avuto un importante sviluppo, ormai stiamo parlando di un affidabilità attorno al 99%, praticamente sovrapponibile a quella del molecolare, quindi sempre più la diagnostica si sta portando verso il tampone antigenico perché permette di agire con maggiore rapidità. Si usa ampiamente per gli screening e infatti la Regione ha definito, con delibera, che lo screening su personale sanitario e nelle case di riposo sia effettuato con il test antigenici».
Compostella conclude dicendo che «la Cgil dice che il test antigenico non è affidabile. Io non credo che Benazzo sia un esperto virologo, nemmeno io lo sono, ma mi affido a un articolo del New England Journal of Medicine, la rivista più prestigiosa al mondo, della fine di ottobre, che parla dei test antigenici concludendo sulla piena affidabilità. Rispetto le opinioni di tutti, ma quando si fa un'affermazione o si fa avendo la competenza e dati che supportino quello che si dice, oppure ci si fida della letteratura internazionale più autorevole».
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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